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Cresce l'occupazione in FVG

Nel primo semestre 2022, il numero medio di occupati stimato dall’Istat in Friuli Venezia Giulia è pari a quasi 527mila unità, 26mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+5,2%), quando l’economia era ancora negativamente condizionata dalle restrizioni introdotte per fronteggiare la pandemia. Anche nel confronto con i ...
 |  Redazione de Il Meridiano  |  Economia e finanza

Nel primo semestre 2022, il numero medio di occupati stimato dall’Istat in Friuli Venezia Giulia è pari a quasi 527mila unità, 26mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+5,2%), quando l’economia era ancora negativamente condizionata dalle restrizioni introdotte per fronteggiare la pandemia. Anche nel confronto con i primi mesi del 2019, prima dell’emergenza Covid, si rileva una notevole crescita (+22.700 unità).

La ripresa dell’occupazione in questa fase di superamento della crisi sanitaria ha riguardato esclusivamente il lavoro dipendente (+25.500 unità su base tendenziale), mentre quello autonomo è rimasto sostanzialmente stabile. I settori che hanno contribuito positivamente sono: l’industria (+8.200 occupati rispetto alla media del primo semestre 2021), commercio, alberghi e ristoranti (+6.600), altre attività dei servizi (+11.200).

Il tasso di occupazione regionale (calcolato nella fascia di età compresa tra 15 e 64 anni) nel secondo trimestre di quest’anno ha superato il 70% (70,4%); a livello nazionale solo la provincia di Bolzano presenta un valore più elevato (74%). Se si considera la classe di età 20-64 anni il tasso di occupazione regionale è pari a 75,3% e per i maschi supera l’80% (69,1% per le femmine).

Nel primo semestre dell'anno, il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia, pari a 10,6 miliardi di euro, ha evidenziato una sensibile crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+30,8%, 2,5 miliardi in più). A livello nazionale la variazione è stata del +22,5%; solo il Molise (-14,8%) mostra una netta contrazione dell’export, connessa all’andamento negativo delle vendite di autoveicoli. Sempre nel primo trimestre 2022 si riscontra anche un notevole incremento del valore delle importazioni regionali (+44,1%).

L’avanzo commerciale è comunque aumentato (da 3,7 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2021 a 4,2 miliardi quest’anno). Il risultato decisamente positivo della nostra regione è stato in parte determinato dall’andamento della cantieristica navale, caratterizzata come è noto da una elevata variabilità dell’export nel tempo (+89,3% rispetto al primo semestre dello scorso anno). Al netto di questo comparto la variazione dell’export regionale sarebbe stata ugualmente molto positiva (pari a +25,9%) e superiore a quella nazionale (+22,5%) e del Nordest (+20,5%).

Oltre a questa dinamica caratteristica della nostra regione, occorre considerare i forti rialzi dei prezzi registrati in diversi settori, come ad esempio quello dell’acciaio; il comparto delle produzioni in metallo fa infatti segnare un incremento del valore delle vendite superiore a +40% nei primi sei mesi di quest’anno (quasi 800 milioni di euro in più). Nello stesso periodo, inoltre, il valore delle importazioni dei prodotti della siderurgia è aumentato di quasi il 50%. I dati territoriali evidenziano per quanto detto un risultato particolarmente positivo della provincia di Gorizia (+145,7%).

Tutte le altre province mostrano comunque incrementi molto sostenuti (Udine +27,1%, Pordenone +20,5%, Trieste +16,9%). In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, si osserva infine una crescita sostenuta dei flussi destinati al mercato comunitario (+34,5%). Gli scambi con i partner commerciali più importanti, come la Germania (+31,9%), la Francia (+42,4%) e l’Austria (+44,8%), presentano infatti degli andamenti fortemente crescenti. Al di fuori dell’Ue, si registrano importanti flussi verso gli Stati Uniti (+41,2%, un andamento connesso al settore della cantieristica navale e al comparto del mobile) e al Qatar (oltre mezzo miliardo in più, dovuto sempre alla cantieristica).

Gli scambi commerciali con la Russia, dopo diversi anni di sanzioni e infine a causa del conflitto in corso, si sono progressivamente ridotti; le esportazioni delle imprese regionali in questo Paese sono passate da 106,3 milioni di euro nei primi sei mesi del 2021 a 72,1 milioni nello stesso periodo di quest’anno (-32,2%). Sul fronte occupazione, il numero di persone in cerca di occupazione, sempre nella media dei primi sei mesi del 2022, risulta pari a 28.400, in diminuzione di 2.700 unità rispetto allo stesso periodo del 2021. Il tasso di disoccupazione (15-74 anni) nel secondo trimestre di quest’anno si è attestato al 4,7% (5,3% per la componente femminile, 4,2% per i maschi).

Rispetto allo scorso anno sono diminuite le persone inattive (-16.500 tra i 15 e i 64 anni, pari a -7,6%), ossia quelle che non lavorano e nemmeno sono attivamente alla ricerca di un nuovo impiego.