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La Cina per Roma no ma per Berlino si

Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz - il 4 novembre in visita a Pechino - ha dato il via libera oggi alla vendita da parte di HHLA ai cinesi del colosso statale Cosco del 24,9% di Tollerort, uno dei terminal del porto di Amburgo. Il ragionamento che si è fatto ad Amburgo (ed a Berlino) è semplice, oltreché in linea con i tentativi cinesi di divi...
 |  Francesco Tremul  |  Geopolitica

Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz - il 4 novembre in visita a Pechino - ha dato il via libera oggi alla vendita da parte di HHLA ai cinesi del colosso statale Cosco del 24,9% di Tollerort, uno dei terminal del porto di Amburgo.

Il ragionamento che si è fatto ad Amburgo (ed a Berlino) è semplice, oltreché in linea con i tentativi cinesi di dividere l’UE: se Cosco non investe, allora vincono Rotterdam ed Anversa, scali olandesi su cui Cosco ha già investito in passato.

Questo nonostante ieri il Presidente tedesco Steinmeier abbia lanciato quello che era suonato come un avvertimento: parlando all'emittente pubblica ARD il capo dello Stato aveva affermato che "per il futuro dobbiamo ridurre le nostre dipendenze ovunque questo sia possibile e questo riguarda anche la Cina".

La scelta della Cancelleria ha scontentato ben sei Ministri e mezza maggioranza, sebbene la quota ceduta sia stata nettamente inferiore all'ipotizzato 35% iniziale. Secondo il quotidiano finanziario "Handelsblatt" anche molti industriali hanno storto il naso. Ma sono ormai ridotti ad un ruolo di irrilevanza rispetto ai manager dei colossi più ricattati dalla Cina (di fatto lobbisti del Dragone a Berlino), che presso Scholz godono di maggiore considerazione.

E Trieste, dove HHLA gestisce il 50,01% della Piattaforma logistica? Questa acquisizione non sembra presentare ripercussioni dirette sul porto però guardando all’operazione in maniera più generale emergono alcuni interrogativi che riguardano la concorrenza...

 

 

Parole chiave: Trieste