Golfo di Trieste abbandonato, Zinnanti: "Collegamento per l'Istria in ...alto mare"
| Redazione sport | Commento del giorno

DOPO IL FLOP DELLA SCORSA ESTATE, SARA' LA VOLTA BUONA PER I SERVIZI MARITTIMI VERSO L'ISTRIA E GRADO?
Come ricorderanno i nostri più attenti lettori, l'estate 2024 (oltre ad un lungomare barcolano ancora ferito causa le mareggiate dell'autunno 2023) sarà ricordata come quella che, per vari motivi, ha visto il golfo di Trieste abbandonato sia in direzione Istria che verso Grado, con grande scorno non solo per i turisti di passaggio, ma anche per i triestini "trasfertisti" verso le ambite mete costiere.
L'unico che il campo, per così dire, non l'ha mai abbandonato, ma anzi, grazie all'affidabilità dei suoi mezzi, ha macinato record su record di passeggeri è stato il Delfino Verde che su tutte le rotte esercite ha fatto letteralmente il pieno di entusiasti gitanti. A tale proposito, merita citare qualche numero messo a segno dall'accoppiata Perich e Bianca Jurcich (figlia di Silvano ed a capo della società). Complessivamente nel 2024 sono stati trasportati via mare 260 mila passeggeri (+ 15 % sull'anno precedente) con l'esplosione del nuovo collegamento Trieste-Barcola-Grignano (Miramare) con 30 mila passeggeri, l'ottimo risultato del Trieste-Sistiana (86 mila passeggeri), il consolidamento del Trieste-Muggia (con 135 mila passeggeri distribuiti in tutto l'anno) ed il riavvio, piuttosto difficoltoso, del Trieste-Monfalcone. Insomma, il buon Perich e la sua flotta hanno fatto un figurone rispetto ad un Trieste-costiera istriana, il cui servizio non è mai partito perché la relativa gara bandita dalla regione è andata deserta e ad un Trieste-Grado che, dopo il semi affondamento dello scorso giugno ed il sequestro del mezzo per le conseguenti indagini giudiziarie, l'affidataria Vidali Group ha effettuato quasi unicamente via terra con i bus sostitutivi. A completare il quadro va ricordato che anche il collegamento Lignano-Grado è stato sospeso lo scorso agosto a seguito di un'ispezione della Capitaneria di porto che aveva evidenziato una serie di carenze in merito alla sicurezza sul mezzo navale, sempre esercito dalla Vidali Group. Insomma, Perich a parte, una vera Caporetto! E ora cosa succede?
L'APT GORIZIA VA A GARA
Dopo un approfondito esame della situazione, l'Azienda Provinciale Trasporti di Gorizia, cui spetta la gestione dei servizi marittimi che si attestano su Grado, ha deciso di rescindere il contratto novennale che la legava alla Vidali Group e di bandire una nuova gara per la ricerca di un nuovo armatore che garantisca l'esecuzione (almeno per un biennio, prorogabile per ulteriori tre anni) dei servizi marittimi Trieste-Grado, Lignano-Grado e Aquileia-Grado. Rilevante il budget messo a disposizione che conta, rispettivamente, su 5.148.000 euro per il primo servizio, 3.930.000 per il secondo e 1.925.700 per il terzo.
Concentriamo ora la nostra attenzione, in particolare, sul Trieste-Grado. E' previsto che il servizio debba svolgersi per 131 giornate, dal primo maggio al 28 settembre, con due viaggi giornalieri nella bassa stagione, che diventano tre dal 10 giugno al 31 agosto. Scottata dalla precedente (e pessima) esperienza con Vidali Group, ora Apt Gorizia ha costruito un bando in cui i requisiti tecnici sono decisamente più stringenti. Vediamone i principali. Età del mezzo: non superiore a 15 anni oppure 15 anni dall'ultimo refitting, debitamente certificato. Velocità del mezzo: propulsione che permetta una velocità minima di crociera di 20 nodi e dunque un tempo di percorrenza di un'ora per l'intera tratta (NdR:Vidali garantiva 15 nodi ed un tempo di percorrenza di un'ora e un quarto!). Capienza: almeno 250 posti a sedere, più 30 all'esterno e una tuga per il ricovero di almeno 100 passeggeri; possibilità di trasporto di almeno 50 biciclette. Dotazioni di sicurezza: presenza di scialuppe di salvataggio e di ulteriori dotazioni di sicurezza, in conformità a quanto previsto dalla normativa. Equipaggio: almeno un comandante, un direttore di macchina di livello due ed un accompagnatore turistico. Naturalmente il mezzo dovrà consentire l'accesso a persone disabili e con mobilità ridotta e sarà dotato di servizi igienici. Ultima notazione. Il bando prevede che, nel caso di un fermo macchina superiore alle 24 ore, l'armatore, entro il giorno successivo, dovrà ormeggiare presso il porto di partenza un'imbarcazione di caratteristiche pari a quelle previste nel contratto originario, per la pronta ripresa del servizio. In teoria, ci pare di poter affermare che Apt ha cercato, stavolta, di garantire l'effettivo svolgimento di un servizio di qualità e questo intendimento è sicuramente lodevole. Resta da capire se le condizioni tecniche ed economiche previste siano frutto di un adeguato approfondimento svolto in fase preliminare alla stesura del bando e se, quindi, si riveleranno appropriate per stimolare una risposta all'altezza da parte del mercato. Confidiamo che sia proprio così, ma lo sapremo con certezza solo dopo il prossimo 21 febbraio, termine di scadenza per la presentazione delle offerte.
RIPARTIRA' L'ALISCAFO PER LA COSTIERA ISTRIANA?
Piccola cronistoria prima di arrivare alla risposta a questo intrigante quesito. Come ricorderanno i lettori più attenti, la gara bandita dalla Regione per l'affidamento del servizio l'anno scorso era andata deserta, molto probabilmente perché pubblicata a primavera inoltrata e quindi troppo vicina alla data del possibile riavvio del servizio che, non dimentichiamolo, attraversa tre stati (Italia, Slovenia e Croazia) con tutte le complicazioni burocratiche del caso. Anche la successiva ricerca di un armatore, tramite trattativa privata, non diede alcun risultato, tant'è che, dopo tanti anni di aliscafi della Liberty Lines, nell'estate del 2024 nessun mezzo navale passeggeri ha offerto, ad una clientela fortemente perplessa, la magica esperienza di navigazione da Trieste verso Parenzo, Rovigno o Lussino.
Ora l'Amministrazione regionale ci riprova, mettendo sul piatto 1,5 milioni di euro per ciascun anno dal 2025 al 2027, con possibilità di proroga al 2028. Riusciranno i nostri eroi nell'intento? Nel momento in cui scriviamo queste righe non lo sappiamo con assoluta certezza. Va detto, però, che, poiché il termine per la presentazione delle offerte è scaduto lo scorso 4 febbraio, se fossimo in presenza di un'offerta o di un'aggiudicazione almeno provvisoria, lo si sarebbe già saputo, ma il totale silenzio sull'argomento non fa ben sperare.
Che cosa prevedeva il bando? Innanzitutto, veniva indicato che il servizio sarebbe dovuto partire il 25 giugno per terminare il primo settembre (con periodi analoghi per gli anni 2026 e 2027); con due collegamenti settimanali Trieste-Pirano-Parenzo e Rovigno; due Trieste-Rovigno e Lussinpiccolo e due Trieste-Pirano e Rovigno. In secondo luogo, erano stabiliti i criteri per l'offerta tecnica migliorativa che riguardavano l'età del naviglio, il numero di passeggeri trasportabili, la velocità dell'unità navale, i posti bici, l'ampliamento del periodo di servizio, la sua promozione e valorizzazione.
Anche in questo caso (da cultori della materia quale pensiamo di essere) sentiamo di poter affermare, senza tema di smentita, che il bando pare ben costruito in teoria, ma che forse, viste le offerte tecniche migliorative indicate, l'asticella voluta dalla regione è stata posizionata troppo in alto rispetto alle risorse economiche messe in gioco. Ripetiamo che si tratta di mere sensazioni "a pelle" e che non hanno nessuna pretesa di dare pagelle o giudizi a chicchessia. Resta un fatto però: a oggi non si è saputo ufficialmente nulla sull'esito della gara e più il tempo passa e più aumentano i dubbi sull'effettiva ripresa di un servizio tanto amato dai turisti, triestini e non.
Come nel caso precedente, vi terremo aggiornati sugli sviluppi della situazione.
Mauro Zinnanti
Parole chiave: Primo piano, Trieste