Silos agli austriaci? Zinnanti: "Non ci scommetterei un euro"
| Redazione sport | Commento del giorno

L'AUSTRIA ERA UN PAESE ORDINATO: COSA STA SUCCEDENDO AI MEGA-INVESTIMENTI IMMOBILIARI D'OLTRALPE IN CITTA'?
Oramai è una moria. Non c'è dubbio. Dopo la calata austriaca di qualche anno fa', a realizzazioni stiamo a zero (e questa non dovrebbe essere una novità per i reggitori di Palazzo Cheba!) ma quello che è certamente più preoccupante è l'assistere ad un progressivo disimpegno di marchi importanti del panorama immobiliare austriaco accompagnato, laddove si è in presenza di nuovi investimenti da parte di imprenditori carinziani, ad un continuo rinvio dei tempi di definizione di importanti operazioni immobiliari.
Fatta questa doverosa premessa vediamo, come d'uso, di fare un po' d'ordine nelle varie vicende di cui vorremmo sinteticamente parlarvi, ovvero il recupero dell'ex Fiera, il palazzo storico dell'ex Ferrovie e l'operazione Silos.
EX FIERA: A MID IMMOBILIARE SUBENTRA CONAD, MA COME SARA' E QUANDO PARTIRA' IL PIANO DI RECUPERO DELL'AREA?
La vicenda, come noto, è ormai datata. Correva l'anno 2017 quando, quasi a sorpresa, la Mid Immobiliare perfezionò l'acquisto dal Comune del comprensorio dell'Ex Fiera per 13,3 milioni di euro. Da quel dì sono oramai trascorsi otto anni e sono passati, per lo più, con una fitta serie di incontri (e correlata corrispondenza) che ha portato a definire solo lo scorso aprile con delibera di giunta il Piano attuativo comunale che sovrintende tempi e modi dell'intero ed articolato intervento. Infatti, come risaputo, il Comune di Trieste, nella persona dell'assessore alla Pianificazione territoriale Michele Babuder, aveva colto l'occasione di questo importante investimento (della portata complessiva di circa 70 milioni di euro) per inserire alcuni rilevanti interventi, a titolo di oneri di urbanizzazione, a tutto beneficio della comunità residente quali la sistemazione della viabilità esistente e dei sottoservizi, la creazione di un parco giochi in Piazzale De Gasperi, di una nuova area verde e di un parcheggio da 150 posti auto destinato ai residenti per un importo, a scomputo, di circa 9,2 milioni di euro. Vista la rilevanza e l'impatto sulla comunità locale, l'opposizione di centro-sinistra ha chiesto ed ottenuto che il Pac venisse discusso ed approvato in Consiglio comunale. Cosa che presumibilmente avverrà entro il corrente mese di luglio. Superato quest'ultimo scoglio, i lavori potrebbero partire si stima entro il corrente anno. Tutto bene dunque? Non proprio perché, pare senza che il Comune ne sapesse nulla, Mid a giugno dell'anno scorso (quando le voci e le notizie sulle difficoltà finanziarie del gruppo austriaco si erano ormai diffuse nell'opinione pubblica) aveva formalizzato la compravendita del complesso immobiliare alla "Commercianti Indipendenti associati" (gruppo Conad) ad un prezzo base di 8 milioni di euro (versati alla stipula), con una parte variabile di 2,5 milioni di euro e di ulteriori 3,5 milioni di euro da versarsi entro il 30 giugno 2025, al verificarsi di determinate condizioni. La prima è relativa al completamento della ristrutturazione del primo piano del centro commerciale Friuli che Mid sta eseguendo da anni con contestuale dimostrazione dell'avvenuta locazione di almeno l'80 % degli spazi commerciali in via di ristrutturazione. La seconda ha a che fare con l'approvazione in via definitiva del Pac Ex Fiera (che, come già detto, è ancora di là da venire). Dunque, rebus sic stantibus, Mid nell'operazione Fiera rischia, molto seriamente, di rimetterci la bellezza di 5,3 milioni, aggravando una situazione finanziaria già molto precaria e che ha portato il tribunale regionale di Klagenfurt ad avviare di recente una procedura di insolvenza per aggredire il patrimonio di Mid Holding Gmbh per una passività che ammonterebbe a 67,5 milioni di euro. Dunque, una situazione estremamente seria che però viene sminuita, non si sa con quanta fondatezza, dal consulente di Mid Immobiliare Armin Hamatschek "I lavori sul centro commerciale Friuli stanno procedendo. Il termine del 30 giugno non era tassativo e con Conad troveremo un accordo". Sarà pur vero ciò che sostiene il buon Armin, però saremmo proprio curiosi di sentire l'opinione di Conad. Nel frattempo, ciò che auspichiamo è che l'esame della documentazione del Pac in Consiglio comunale (passaggio che a questo punto ci pare davvero indispensabile) avvenga con grande attenzione e con un dibattito aperto, senza alcuna preclusione ideologica tra maggioranza ed opposizione. Ora è Conad il nuovo interlocutore e quindi, mai come in questo caso, vanno vagliate tutte le opere di urbanizzazione previste e semmai aggiornate con qualche piccola modifica a tutto vantaggio di un'area per troppo tempo trascurata e dimenticata.
PALAZZO DELL'EX FERROVIE: PARTIRA' MAI IL NUOVO ALBERGO DELLA PVV INVESTMENTS?
In Piazza Vittorio Veneto qualche sparuto turista s'aggira incuriosito ad ammirare la facciata del Palazzo dell'Ex Ferrovie e si chiede quale potrebbe essere il destino di tale pregevole costruzione. In realtà, dopo la doccia fredda di qualche settimana fa', è una domanda più che legittima che ci siamo posti anche noi. Ma cosa è successo di così rilevante lo scorso giugno? In maniera del tutto inaspettata gli imprenditori austriaci della Pvv Investments hanno dato mandato alla Gabetti Home Value e al broker internazionale Cushman & Wakefield Cbs di trovare un acquirente per il prestigioso immobile con tanto di progetto approvato. Come noto, il progetto consente di realizzare nei 22 mila metri quadrati del Palazzo un albergo con sala congressi (nella sala dell'ex cinema Vittorio Veneto), una spa con centro fitness, negozi, ristorante, una piscina interna e circa 72 appartamenti per un investimento complessivo di circa 70 milioni di euro. Come i più attenti lettori sicuramente si ricorderanno, Pvv aveva comprato il Palazzo nel non lontano 2020 ad un prezzo, dopo una serie di aste deserte, di 10 milioni e 119 mila euro, ritenuto un vero affare per i prezzi correnti del mercato immobiliare dell'epoca. Subito Ivan Holler (referente locale della società) aveva messo in campo una squadra di professionisti per redigere e presentare un progetto di assoluto prestigio, avviando nel contempo una prima, apprezzata, operazione di restauro delle facciate. Ma il progetto originario ed originale (che contemplava una piscina sul tetto, con terrazza, bar e ristorante con vista sulla città) aveva trovato l'inflessibile opposizione dell'assessore Babuder (ancora lui!), tanto che gli imprenditori austriaci avevano dovuto ridimensionare l'originale idea e "ripiegare" con la previsione di piscina ed area fitness al piano terra. Il tutto ovviamente con correlato blocco dei cantieri ed impossibilità, a causa dei ritardi accumulati nella revisione del progetto, di procedere a commercializzare gli appartamenti. Insomma, in cinque anni nessun rientro dell'investimento fatto con costi via via crescenti, al punto che uno dei soci investitori, Michael Mitterdorfer, aveva deciso di lasciare la società. E ora che succede? Ecco le chiare parole di Holler:" cerchiamo di cedere l'immobile e il progetto, ma se non dovessimo trovare un nuovo acquirente, cercheremo di portare avanti l'investimento, con il relativo progetto". In questo caso, la solidità e la serietà della Pvv Investments paiono certe ed anche la volontà di procedere, pure se la vendita non dovesse andare in porto. Staremo a vedere anche perché qualche mese fa' era stato annunciato un avvio dei lavori nel 2026 con fine lavori nella primavera del 2027 e dunque, almeno in teoria, di tempo ce ne sarebbe per vedere i primi operai in azione. Per intanto, consoliamoci con il parcheggio realizzato in tempi rapidissimi da Pvv in via Flavio Gioia (a fianco della stazione dei treni) e con la volontà, ribadita, di procedere con un'opera di rigenerazione urbana di Piazza Vittorio Veneto. Confidiamo in lei Herr Holler e con l'ammirazione da lei dimostrata in più occasioni verso la nostra città!
SILOS: ARRIVERANNO, MAI, GLI AUSTRIACI?
Anche la vicenda dell'ex Silos ha tutte le caratteristiche delle eterne incompiute della nostra città. L'area, come noto, è stata acquistata anni fa da Coop Alleanza 3.0 con l'idea di farvi un nuovo centro commerciale con annesso centro congressi, offrendo in cambio al Comune la nuova autostazione e una nuova sistemazione delle fermate degli autobus che gravitano sull'area, con la finalità di creare un vero e proprio centro intermodale a servizio dell'utenza. Il progetto, per svariati motivi legati in particolare alla contrarietà regionale di sviluppare una ulteriore area commerciale in città, non è mai decollato ed ecco che a luglio 2024 una società austriaca, la Schwarzer Felsen (rappresentata in loco dal noto mediatore Armin Hamatschek, ancora lui!) firma con Coop un preliminare d'acquisto da 20 milioni di euro che doveva essere finalizzato, dopo una serie di proroghe, entro un anno. Usiamo volutamente l'imperfetto perché, invece della firma, la società carinziana ha fatto pervenire un'ulteriore richiesta di proroga al 15 settembre. Dalle parti della Coop la pazienza pare quasi esaurita ma è l'ineffabile Armin a tranquillizzare, si fa per dire, gli animi da un lato assicurando che da parte della Schwarzer Felsen c'è tuttora l'interesse a rilevare l'immobile, ma dall'altro avanzando qualche seria preoccupazione:"chi ci garantisce che parte l'operazione Porto Vecchio? E se noi avanziamo con il progetto e in Porto Vecchio resta tutto fermo? Poi temiamo i tempi molto lunghi per ottenere i permessi, visto che per l'ex Fiera a Mid Immobiliare sono serviti 7 anni".
Viste queste premesse, non scommetteremmo un euro sul buon esito di questa operazione.
Mauro Zinnanti
Parole chiave: Primo piano, Trieste