Una città in questi giorni afflitta da problemi di varia natura, Udine, a cominciare dallo stato d’assedio cui è sottoposta in prossimità dell’incontro di calcio di domani alle 20,45 fra Italia e Israele, con lo stadio Friuli e l’Hotel Là di Moret, sede della nazionale di Ben Shimon, attualmente ultima a zero punti nel girone di Nations League, e il centro città blindati, anche per il corteo pro Palestina che sfilerà domani dalle 17 a partire da Piazza Repubblica, nella zona della stazione ferroviaria. Situazione che tiene lontano il grande pubblico, visto che sono stati venduti solo 11mila biglietti sui 24mila posti dell’impianto udinese. Atmosfera irreale che porta la gente, intimorita, a chiedersi se non fosse stato più saggio, a questo punto, disputare la gara a porte chiuse. Altri problemi, quelli dei topi, che rodendo i cavi della fibra ottica hanno messo fuori uso in centro i parcheggi Venerio e Tribunale, e quello dei marciapiedi e delle strade sconnesse in varie zone che mettono in difficoltà soprattutto i disabili. Last but not least, l’affollamento dei banner pubblicitari in piazza S.Giacomo, che alla fine della fiera la Polizia locale ha disposto di suddividere in via Marcatovecchio (quelli dell’Alig, associazione dei laureati in ingegneria gestionale) e quelli di Ein Prosit, kermesse enologica, nella stessa piazza Matteotti dal 16 al 20 ottobre. Fra tante diatribe una nota più lieve quella dell’apertura della stagione del Teatro Giovanni da Udine, con il concerto dell’orchestra giovanile Giovanni Cherubini, diretta dal Maestro svizzero Charles Dutroit, e cioccolatini all’ingresso alle signore.
E.F.
