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Salute: Riccardi, Lilt Udine promuove cultura prevenzione

"La prevenzione è uno degli aspetti cruciali per cui la Regione è costantemente a lavoro, a fianco del sistema sanitario, per migliorare le condizioni di salute della collettività e rendere il sistema stesso più sostenibile. Ringrazio la Lilt per le occasioni di confronto e riflessione che crea su tematiche così importanti. Questi incontri, oltr...
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"La prevenzione è uno degli aspetti cruciali
per cui la Regione è costantemente a lavoro, a fianco del sistema
sanitario, per migliorare le condizioni di salute della
collettività e rendere il sistema stesso più sostenibile.
Ringrazio la Lilt per le occasioni di confronto e riflessione che
crea su tematiche così importanti. Questi incontri, oltre a
promuovere la cultura della salute, hanno grande valenza dal
punto di vista sociale: chi vive o ha vissuto la sofferenza dei
tumori, anziché chiudersi in se stesso, trova la forza di
condividere la propria esperienza dimostrando che la malattia può
essere superata".

È il pensiero che l'assessore regionale alla Salute Riccardo
Riccardi ha condiviso intervenendo, questa mattina
nell'auditorium del palazzo della Regione a Udine, al convegno
"Lotta al tumore - I momenti della prevenzione" organizzato dal
comitato udinese della Lilt presieduto da Giorgio Arpino. Una
riflessione incentrata sui diversi momenti e aspetti della
prevenzione, che vanno dalla ricerca allo studio epidemiologico,
con l'incidenza degli screening e dei vaccini, per arrivare alle
diagnosi, all'evoluzione delle cure mediche e alla riabilitazione
fisica e psichica.

L'assessore, che ha portato il saluto della Regione assieme al
presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin, ha analizzato
come i cambiamenti della società impongano una diversa
organizzazione dell'impianto sanitario del territorio.
"L'invecchiamento della popolazione porta con sé una sempre
maggiore incidenza degli elementi di cronicità rispetto a quelli
legati all'acuzia - ha osservato Riccardi -. Bisogna intervenire
a fronte di questi fenomeni, mettendo al centro l'umanizzazione
delle cure e avendo il coraggio di mettere mano a un modello
organizzativo fermo a 30 anni fa".

Soffermandosi successivamente sulla riduzione di competenze
professionali, il rappresentante della Giunta regionale ha
indicato come le soluzioni da adottare debbano "tenere in
considerazione le condizioni minime di sicurezza da assicurare in
tutte le strutture. I 'bollini rossi' di questa regione sono
legati principalmente al mancato raggiungimento dei livelli di
soglia definiti dal Governo centrale e questo è dovuto
all'eccessiva frammentazione dei servizi - ha proseguito Riccardi
-. Riorganizzare il sistema non significa tagliare, bensì
garantire la presenza di punti specializzati con adeguate
competenze (e quindi maggior sicurezza per il paziente), tenendo
conto della prossimità territoriale. È questa la strada da
seguire per poter offrire migliori condizioni alle generazioni
future".

Parole chiave: Friuli
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