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Salute: Riccardi, costruire rete per pazienti oncologici e familiari

"Associazioni e professionisti come voi non svolgono solo le attività di cui date conto, ma un'opera più grande: siete un esempio importante di cosa significa garantire una vita migliore a una persona colpita da una patologia oncologica, aiutandola ad affrontare la complessità con una rete multidisciplinare, con competenze in collegamento tra di...
 |  Nik97  |  Salute

"Associazioni e professionisti come voi non
svolgono solo le attività di cui date conto, ma un'opera più
grande: siete un esempio importante di cosa significa garantire
una vita migliore a una persona colpita da una patologia
oncologica, aiutandola ad affrontare la complessità con una rete
multidisciplinare, con competenze in collegamento tra di loro,
perché non c'è un confine tra dove finisce una tipologia di
risposta e ne inizia un'altra. Siete d'esempio perché è
necessaria una radicale trasformazione di un modello di
organizzazione che da verticale deve essere orizzontale e
permettere ai pazienti cronici di trovare risposta non soltanto
dentro il sistema istituzionale sanitario".

Lo ha sottolineato l'assessore regionale alla Salute e Politiche
sociali Riccardo Riccardi al terzo evento "Oltre la terapia
oncologica: come gestire i cambiamenti del corpo", organizzato
nell'auditorium Comelli, sede della Regione a Udine.

Organizzato dalla Società italiana di tricologia e chirurgia
della calvizie (Sitri), TricoItalia e in collaborazione con
Andos-Associazione nazionale donne operate al seno, associazione
di volontariato che opera a favore delle donne che hanno subito
un intervento per tumore, il seminario è stato improntato come
momento di incontro e condivisione di esperienze e obiettivi per
fare rete a difesa del benessere psico-fisico delle pazienti, che
comprende anche il diritto alla bellezza.

Riccardi ha evidenziato come le istituzioni si trovino a
fronteggiare "il momento più difficile della storia del servizio
sanitario".

"Non abbiamo ancora tutti maturato la convinzione che il bisogno
delle persone è cresciuto ad una velocità molto più elevata
rispetto alla capacità del sistema organizzativo: la nostra è una
delle regioni italiane che fino a gennaio non aveva ancora una
rete oncologica regionale. Questo non significa che noi non siamo
in grado di dare risposte alla patologia oncologica, ma lo
facciamo con grande fatica e con esiti che sono sicuramente
migliorabili", ha affermato Riccardi.

"In salute bisogna investire sempre di più ma prima di chiedere
più risorse dovremmo capire come stiamo impiegando attualmente
quelli che abbiamo: potremmo spendere meglio e in un altro modo e
non lo facciamo, difendendo anacronistiche posizioni", ha
aggiunto l'assessore.

Ringraziando professionisti e vertici delle associazioni come
Andos, Riccardi ha infine indicato che "ci sono due modi per
affrontare il dolore di essere colpiti da una patologia:
chiudersi e cercare di darci delle spiegazioni, oppure trovare la
forza di contrastare questo atteggiamento e raccontare questa
esperienza e fare in modo che quello che ci è accaduto possa
aiutare chi inevitabilmente verrà colpito in seguito. Non solo la
persona colpita ma la sfera accanto, figli, madri, padri,
parenti, amici devono essere parte del percorso di cura: questa è
una sfida prima di tutto culturale".

Parole chiave: Friuli
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