Pergolettese-Triestina 1-0, Gasperutti: "Difesa scadente, situazione disperata"

Niente di nuovo sul fronte…Orientale. Cambiano gli allenatori e 8 in 3 anni se non è record poco ci manca; si suole dire “scopa nuova scopa bene”, ma qui non c’è niente da fare, nemmeno la cabala viene rispettata, quest’anno i risultati sono spietatamente sempre uguali.
Invece di pensare tanto su cosa scrivere di questa partita, mi verrebbe quasi la stravaganza di fare un bel copia incolla di quasi tutti i commenti fatti nelle altre gare sin qui disputate dai nostri eroi. Ma cosa si può dire di diverso, ma cosa abbiamo visto di nuovo per poter sperare in una repentina e perentoria inversione di rotta? Clotet ha presentato la squadra con il modulo 4-3-1-2, interpretato con accortezza e che ha portato una netta superiorità a centrocampo ma scarsa incisività nell’aggiramento sui lati, anche a causa della pochezza degli interpreti.
Se la Triestina è ultima un motivo ci sarà e se anche questo Pergocrema riesce a sconfiggerla, la situazione non è seria, ma è disperata.
Aldilà di una manovra sufficientemente ordinata ma fine a sé stessa, più o meno simile a quella che ha sempre avuto dalla prima giornata ad oggi, che le fa avere la supremazia delle operazioni in tutte le partite (se ci fate caso, solo l’Atalanta ad oggi è stata superiore agli alabardati), la Triestina è inoffensiva in attacco e drammaticamente svagata e imprecisa in difesa.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, forse non siamo nemmeno troppo fortunati, anche stavolta una traversa secca, dove bastavano pochi centimetri ed era gol, ma quando perdi con tale continuità, non si può invocare scuse: “chi è causa del suo mal, pianga sé stesso”, così sentenziò il sommo poeta e nessuna frase è più esplicativa nel nostro caso.
La Triestina ha avuto in questa occasione 3-4 opportunità per fare gol: al 1’ Braima fuori d'un soffio, al 19’ Correia parato, 38’ traversa di Krollis, 46’ tiro al volo di Olivieri parato. Oltre a queste occasioni, qualche mischia dove i nostri attaccanti denotano sempre un irritante ritardo di pensiero che ti fa dire: questi non arrivano mai in anticipo su nessun pallone e nelle carambole in area sono sempre secondi, ma non in questa partita intendiamoci, ma in tutte le undici che abbiamo visto.
Il risultato è che non facciamo mai gol e 5 gol su azione in 11 partite sono pochetto, più 3 rigori e un gol su corner. I nostri avversari ovviamente, nella loro pochezza hanno fatto meno di noi ma hanno vinto! Della loro produzione offensiva ricordo al 45’ un lungo traversone che trova Albertini solissimo e dimenticato dalla difesa, il suo tiro da posizione difficile è deviato in corner. Poi al 47’ un corner con Parker dimenticato in area tra 15 giocatori, che di testa mette a lato e il gol allo’82’, ma non sarà mica “quella roba” una palla gol? Spioventino in area da 40 metri sul quale arrivano prima come sempre due attaccanti locali: il primo sfiora e allunga il pallone, il secondo anticipa tutti e segna.
Continuo ad affermare come un disco rotto che la nostra difesa è scadente, i sintomi li vedi ad ogni incursione che i nostri avversari fanno nei pressi dell’area, ci mettiamo in difficoltà da soli e ai nostri avversari è sufficiente sparare il pallone in avanti, che qualcosa siamo sempre in grado di far loro ottenere.
Stavolta la Pergolettese aveva come unica punta e anche piuttosto isolata Sean Parker che a dispetto del cognome è italianissimo; è un buon attaccante che avevo già visto nella Pro Patria, fisico e buona difesa del pallone, ma che ha una caratteristica: ha segnato 18 gol nei suoi 10 anni di carriera. Il buon Parker ora ha fatto un figurone e posso dire, che noi un attaccante del genere non ce l’abbiamo. Poi vorrei fare un piccolo inciso anche sul portiere; ho già osservato che a dispetto del suo metro e 96, non esce mai dalla porta.
Si può dire che ad oggi non abbiamo perso partite per colpa sua, ma: i tiri dalla distanza pur bellissimi e angolati vanno tutti dentro, sui corner non la prendiamo mai e lui non aiuta, su questi spioventini che arrivano da 40 metri, lascia fare e poi sul tiro da 3-4 metri, forse se faceva il passetto incontro all’attaccante, dico forse, veniva colpito dal pallone, ma se sta fermo in porta, non c’è scampo.
In questa sfida abbiamo tirato una decina di corner; ma una volta per caso avremo la ventura ma io dico più l’accortezza, di fare un movimento per arrivare prima sul pallone? Qua non è questione di Clotet o di Guardiola, il senso del gioco, per quel che accadrà non è allenabile, è una dote istintiva e i nostri attaccanti non ce l’hanno. Sulla formazione e la tattica adottata, poco da eccepire: le due punte sono indispensabili, perché in due almeno tengono sul chi vive l’avversario e giocare solo con la punta centrale con questo organico a disposizione era improponibile, ma abbiamo giocato a llunugo così. Il centrocampo con il rombo ha funzionato, ma contro questo Pergocrema povero povero, bisognerà vederlo contro un avversario più probante, anche se nel nostro girone ad oggi, a parte Padova, Vicenza e Atalanta, di squadre serie ne ho viste pochine. La difesa che sia a 3, a 4, a 5 o a 14, le sue cavolate le fa sempre, quindi stendiamo un velo pietoso, così è e se non la cambi in blocco, così sarà. Non voglio poi entrar nello specifico e dettare formazioni e in Italia siamo tutti allenatori, ma io alla verve di El Azrak e alla vitalità di Vallocchia non avrei rinunciato. Per concludere un consiglio: il buon Berti Amilcare che era un saggio, un giorno disse: “io questi li porto a Barbana a farsi benedire”. Ecco lui era un saggio! Pensateci!
BRUNO GASPERUTTI

