Clotet vs Krollis, cosa deciderà la Triestina?
Prendere una squadra in mano da ultima in classifica e non riuscire a risollevarla. Soprattutto perché è scarsa. Ma lo sapeva anche prima di firmare il contratto. Se dopo la vittoria all’esordio sono arrivate 13 sfide senza successi (nove sconfitte e quattro pareggi) è palese che questa squadra sia destinata a restare in fondo alla classifica a lungo (il mercato di gennaio potrebbe aiutare, semprechè non sia già troppo tardi). Difesa che fa venire i brividi ad ogni avanzata avversaria e attacco che non segna. Con due buoni attaccanti l’Unione avrebbe certamente una decina di punti in più. Non ci sarà mai la controprova ma la modestia del livello tecnico di questo girone fa pensare che sia così.
Ebbene Pep Clotet ci ha messo poco più di tre sfide per mostrare in pubblico tutto il suo nervosismo. Ormai la scena ha fatto il giro delle tv e del web ed è motivo di grande discussione. Dopo l’espulsione di Krollis, all’uscita del campo, lo ha preso per il bavero strattonandolo visibilmente, e non poco. “Ho un figlio di otto anni – dirà poi il tecnico in sala stampa – che oggi ha visto questo, vengo da una cultura in cui questo non può succedere, un calciatore che fa questo per le strade rischia conseguenze con la legge, non è normale. Non dobbiamo acettarlo in nessuna maniera.” Il mister si riferiva appunto al motivo che aveva portato al’espulsione dell’attaccante alabardato.
Riassumiamo. Su un cross proveniente in area, Krollis era stato cinturato e trattenuto da un difensore avversario sottoporta, un intervento da calcio di rigore. L’arbitro non ha rilevato l’infrazione, probabilmente perché non lo aveva visto essendo in quel momento quella zona di campo intasata da giocatori. Nei secondi successivi i due giocatori hanno continuato il duello con il rossoalabardato (anzi ...arancioalabardato, visto il colore delle maglie di questa stagione) che ha probabilmente colpito il lombardo con un colpo in testa. A questo punto l’assistente dell’arbitro numero 2, per intenderci il guardalinee (lo stesso che non aveva visto il penalty per l’Unione) ha avvisato del fatto il direttore di gara ed è scatata l’espulsione. La rabbia di Clotet in quel momento è stata grande, un’inferiorità numerica che avrebbe potuto costare la partita (e così è stato) e buona parte del campionato, con una vittoria si restava infatti aggrappati al treno delle pericolanti (Clodiense un punto in più, le altre a sei/otto punti ma con ancora da giocare la giornata). I tifosi si stanno dividendo se il gesto sia stato giusto o meno. E’ usanza di solito lavare i panni sporchi in famiglia, nella sacralità dello spogliatoio, c’è chi sostiene che avrebbe potuto sfogarsi nell’intervallo lontano da occhi indiscreti, qualche minuto più tardi. Gesti così evidenti (il figlio di otto anni ne sarò rimasto colpito?) possono poi portare anche a conseguenze, sia sportive che di lavoro.
Viene in mente quanto accaduto nel 2012 in un Fiorentina-Novara (Attilio Tesser sulla panchina dei piemontesi, guarda la combinazione) quando Delio Rossi, tecnico dei viola, colpì con un pugno Adam Ljaijc. Rossi fu squalificato per tre mesi dal Giudice Sportivo ed esonerato dalla società toscana. Anni prima, era il 2004, in un Lumezzane-Cesena il mister Castori aggredì un giocatore avversario, venne squalificato ma non esonerato dal club. Tornando ancora più indietro nel tempo, nel campionato 83/84 l’allenatore del Pescara Tom Rosati schiaffeggiò il suo giocatore Cozzella.
Sulla vicenda alabardata si attendono sviluppi, sia dal Giudice Sportivo (la squalifica del tecnico?) che dalla Società (esonero di Clotet? Krollis fuori rosa?) ma forse anche dallo stesso Clotet (dimissioni?). Si attende ad ogni modo qualche comunicato delle alte sfere alabardate. Almeno questo è dovuto alla piazza.