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Padova-Triestina 1-1, Gasperutti: "Solidità e concentrazione"

Aria nuova alla Triestina, lo confesso sarò sempre un inguaribile ottimista, ma la scorsa settimana avevo detto nella mia disamina della partita: la prima cosa di cui la Triestina ha bisogno è un direttore sportivo esperto a cui affidarsi, il resto verrà da sè. L'arrivo di due persone esperte del...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

Aria nuova alla Triestina, lo confesso sarò sempre un inguaribile ottimista, ma la scorsa settimana avevo detto nella mia disamina della partita: la prima cosa di cui la Triestina ha bisogno è un direttore sportivo esperto a cui affidarsi, il resto verrà da sè. L'arrivo di due persone esperte della categoria, competenti e sagge hanno fatto un mezzo miracolo, in tre giorni. Oggi ho avuto proprio l'impressione che in seno alla squadra si respiri aria nuova, fresca, di cui ne avevamo disperatamente bisogno, per dare una svolta alla stagione.

Ovviamente non sarà il punticino conquistato a sistemare una classifica orribile, ma da qualche parte bisognava pur sempre cominciare a fare i punti e questi conquistati in casa della capolista che sembrava un rullo compressore, sono una bella iniezione di fiducia, anche perchè la Triestina ha meritato il pareggio.

Il calcio a volte è veramente strano: il Padova 14 vittorie e 2 pareggi finora, si è fatto imporre il pareggio in casa dalla Cenerentola di tutte le categorie 6 punti in 16 gare.

La Triestina ha mostrato qualcosa di nuovo: intanto una solidità difensiva che non le riconoscevamo, poi un centrocampo che a cospetto di quello del tanto decantato Padova, non ha certo sfigurato. Purtroppo l’attacco è sempre quello, manca di incisività e cattiveria, ma almeno ci sono delle basi da cui cominciare. Eppure la partita si era messa malissimo, al primo affondo dei biancoscudati è stato sufficiente uno scambio al limite per conquistare un rigore che metteva subito la partita in salita; erano passati solo 11' e la gara poteva trasformarsi in una Caporetto, come una gran parte dei tifosi paventavano. Invece una Triestina più ordinata del solito ha dimostrato una insospettata saldezza e per tutto il primo tempo ha mantenuto il dominio del gioco, non permettendo al Padova di avvicinarsi alla sua area, né di calciare a rete.

Purtroppo la squadra i suoi difetti di organico li ha sempre e una volta di più l'attacco è sembrato troppo evanescente e fragile, per impensierire una difesa solida come quella patavina.

Nella ripresa il Padova che era sembrato fin troppo appagato dal facile vantaggio ottenuto, ha iniziato con maggior vigore pur non creando alcunchè di pericoloso all'infuori di qualche mischia. Oggi però dobbiamo però dire che la difesa alabardata ha dato l'impressione di essere centrata e attenta non concedendo in tutti i 95' di gioco nulla alla capolista, all'infuori di un paio di battute dalla distanza, che Roos si è incaricato di disinnescare.

Al 66' la svolta della partita, sono entrati dapprima El Azrak che ha inciso pochetto, ma sopratutto Vertainen che ha fatto alcune giocate, limitate ma utilissime: una spizzata sul gol che con la deviazione affannosa di un difensore, ha fatto pervenire il pallone sul piede di Braima; poi 3 palloni conquistati a centrocampo con falli subiti, in un momento in cui serviva far respirare la squadra e infine fornendo al 92' la palla del gol vittoria a Olivieri, che purtroppo ha sprecato.

Comunque il gol del pareggio ha reso giustizia ad una prova non brillante ma solida della Triestina, che ha ampiamente meritato e solo chi non ha assistito alla gara potrà esserne stupito. Sui singoli devo dire che tutti si sono impegnati, ma soprattutto mi sono sembrati concentrati, perché ho visto pochi errori e coperture sempre attente in ogni occasione. Certo i problemi non sono risolti, ma ora si può almeno sperare, abbiamo uno dei migliori tecnici della terza serie: una garanzia; abbiamo un ottimo direttore sportivo, soprattutto esperto della categoria, che sicuramente saprà trovare con l’ausilio del mister, i tasselli giusti da inserire per raddrizzare la baracca. Oggi possiamo guardare con maggior fiducia al futuro, pur essendo ben consci che l’impresa da compiere è titanica, la salvezza in queste condizioni sarebbe come vincere il campionato.


BRUNO GASPERUTTI

Parole chiave: Trieste
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