Triestina-Padova il giorno dopo, Gasperutti: "Problema in avanti, con tre attaccanti però la squadra è più pericolosa"

Il Padova espugna il Rocco come malauguratamente sembra diventato consuetudine per loro, infliggendo alla Triestina la seconda sconfitta casalinga consecutiva. Questa vittoria proietta la squadra biancoscudata in Serie B, vista la contemporanea sorprendente sconfitta del Vicenza e condanna purtroppo, con la quasi certezza, la Triestina agli insidiosi play-out.
E’ stata come pensavo una partita molto equilibrata che si poteva risolvere con un episodio isolato e così è stato, con le due squadre che poi si sono date battaglia, ma senza riuscire a prevalere l’una sull’altra. Il gol messo a segno da Bortolussi (oggi un rimpianto in più per non essere riusciti a portarlo in alabardato), ha fatto tutta la differenza del mondo, in una partita che poi è diventata tattica, con una squadra che ha cercato il pareggio giocando con ordine e discernimento, ma con poche armi per concludere e l’altra che ha controllato con saggezza e tanta esperienza, senza mai sbilanciarsi e rischiare nulla.
Una partita “quasi” del tutto priva di occasioni da rete, con due portieri che non hanno compiuto “quasi” nessun intervento al di sopra della normalità, ma che a me non è dispiaciuta, perché ben giocata dalle due squadre che hanno confermato sul campo tutte le loro qualità e … la Triestina anche i propri difetti.
I biancoscudati sono una squadra molto solida ed esperta, che hanno dominato il campionato dall’inizio e che dopo un breve passaggio a vuoto, sono riusciti a prendere per i capelli il treno della promozione che stava loro sfuggendo. A Trieste sono stati bravi partendo meglio della Triestina e capitalizzando questa loro partenza con una bellissima rete studiata a tavolino, che gli alabardati purtroppo non sono riusciti a leggere e rintuzzare. Poi hanno messo in campo tutta la loro esperienza di squadra costruita per ottenere la promozione, ma hanno fatto vedere un gioco sciolto, molto organizzato che non ha lasciato molti spazi alla pur buona manovra alabardata, che andava sempre a schiantarsi su una difesa ferrea e attenta. La Triestina ha anch’essa disputato una buona gara, in difesa ha tenuto, anche se con maggior fatica rispetto agli avversari, perché è inutile sottolinearlo, ma Bonaiuto e Bortolussi sono di altro spessore tecnico rispetto ai nostri attaccanti.
A centrocampo gli alabardati sono anche sembrati superiori, svolgendo delle buone trame che però non trovavano nessun sbocco conclusivo, sia perché i nostri attaccanti girano sempre attorno all’area ma non ci entrano mai, di testa non ne prendono una e non hanno la capacità di andare mai in profondità a dettare il passaggio. Poi direi che Cortinovis, una volta di più, non è riuscito a fare da collante tra centrocampo e attacco; è impalpabile, non è mai riuscito a trattenere un pallone, ispirando con una giocata un affondo decisivo. Meglio D’Urso che pur sottotono rispetto all’anno passato, almeno il pallone riesce a controllarlo dando i tempi agli attaccanti e che ha consentito nella ripresa di creare i presupposti per la squadra di stazionare ai limiti dell’area avversaria, creando se non altro apprensione.
Per la prima volta Tesser ha inserito tutte assieme le tre punte, sinceramente lo auspicavo da tempo, perché quando la partita ha uno svolgimento piatto con due squadre che si annullano l’un l’altra, bisogna sparigliare le carte in tavola, per creare almeno qualche problema all’avversaria, come puntualmente è avvenuto e infatti nella ripresa la Triestina è stata più pericolosa. Certamente anche il ritmo è salito e la squadra ha fatto il suo massimo sforzo, ma mentre nel primo tempo notavo che le due punte si muovevano male, o andavano tutte e due dallo stesso lato del campo vuotando l’area, o sui cross facevano sempre lo stesso movimento, o venivano tutte e due incontro, mai accorciando l’una e cercando la profondità l’altra, nella ripresa con più attaccanti l’area è stata meglio riempita. Anche le due occasioni, uniche purtroppo, sono arrivate così su un cross di Vertainen e colpo di testa di Olivieri a sfiorare il palo, occasione molto simile al gol subito e poi una palla un po’ sporca che ha liberato Udoh solo davanti a Fortin abile a chiuderlo, ma si poteva fare meglio. Due occasioni per la Triestina e due anche per i patavini, che oltre al gol hanno scheggiato anche un palo con Bonaiuto da fuori, ma Roos era in traiettoria e l’ha praticamente controllato e accompagnato con il corpo.
Un peccato questa sconfitta che per noi suona praticamente come condanna, perché per salvarci bisognerebbe esclusivamente vincere le prossime due gare e penso sia molto difficile.
Ora però il primo pensiero esce dal campo di gioco e si sposta dietro alle scrivanie della sede: perché tanto silenzio, il tempo è oramai agli sgoccioli e nulla trapela, questo non è un buon segnale. C’era oltre un mese di tempo dalla sentenza e dal “mea culpa” del presidente, ora quello che è in ballo è difficilmente rimediabile: o dentro o fuori, solo nei film la cavalleria arriva all’ultimo momento suonando le trombe. La squadra sul campo si è salvata, i problemi sono arrivati dall’interno e questo non è un buon segnale neanche per il futuro prossimo. Comunque anche la squadra deve ora completare quella che sarà un’impresa in caso di riuscita, perché andando con la mente a quel fine novembre con la squadra ultima con soli 6 punti, ben pochi credevano di arrivare a questo punto ad un passo dalla salvezza. Forza Unione un ultimo sforzo, sempre sperando in buone notizie mercoledì.
BRUNO GASPERUTTI

