Si è conclusa da poco la seconda annualità del progetto Orto in Condotta nelle scuole di Trieste promosso dall’Assessorato alle Politiche dell'Educazione e della Famiglia del Comune di Trieste in collaborazione con Slow Food.
"Come ogni anno - afferma l'assessore Nicole Matteoni - si è partiti l’11 novembre, San Martino che tradizionalmente corrisponde alla messa a riposo dell’orto e coincide con la Festa nazionale di Orto in Condotta. In tale occasione gli insegnati iscritti alla formazione hanno ricevuto il kit: Cosa c’è sotto? conoscere il suolo e il legame con il cibo, ricco di attività da proporre in classe e approfondimenti per insegnanti e allievi".
Impostato l’orto con il supporto tecnico di Slow Food, a febbraio è iniziato un percorso formativo dal titolo “I Legumi” che prevedeva sette incontri di dueore ciascuno, il primo e l'ultimo in presenza e cinque webinar.
Il percorso formativo si è aperto con un incontro Le proteine vegetali: la necessità di una dieta varia e come avvicinare i bambini ai legumi,incentrato sulla presentazione dei legumi nei suoi aspetti nutrizionali e sulle caratteristiche alimentari e sui pregi anche ambientali di un alimento sano e utile all'ambiente. Il secondo incontro si è tenuto in occasione della giornata mondiale dei legumi, rivolto in particolare a conoscere il mondo dei piccoli produttori di legumi e della grande biodiversità esistente. Il terzo incontro è stato dedicato alla parte più strettamente didattica del percorso formativo, con proposte, spunti, esempi di attività da proporre su questo temaI legumi in classe. Idee e suggerimenti su come affrontare il tema dei legumi in classe e nell’orto. Il quarto incontro I legumi sono amici del suolo. Perché vale la pena coltivare legumi nell’orto della scuola? ha presentato il mondo dei legumi dal punto di vista agronomico, fornendo informazioni e indicazioni per la coltivazione dei legumi negli orti scolastici.
Grazie alle istruzioni operative elaborate dall’ASUGI per la realtà specifica degli orti scolastici, ciò che viene coltivato a scuola, senza uso di sostanze nocive, può essere mangiato in mensa o usato per laboratori didattici in classe: si chiude così il cerchio di un percorso completo di educazione alimentare dei bambini, che parte dalla coltivazione (con i suoi tempi, le difficoltà, le stagioni, la necessità di prendersi cura dell’orto, affrontando successi e insuccessi) e arriva fino all’assaggio, sviluppando le capacità sensoriali e gustative, la curiosità e il senso critico.
"Sono molto soddisfatta del progetto che avvicina bambini e ragazzi ad un tema speciale ed importante come l'educazione alimentare. L'iniziativa storica si inserisce nel più ampio progetto di sensibilizzazione sul tema che ha portato allo sviluppo di altre azioni, come il vademecum "Buono da mangiare" rivolto ai genitori dei bambini che fruiscono del servizio di mensa comunale. Quest'anno hanno aderito al progetto ben 40 istituti scolastici di cui 23 comunali – conclude l'assessore Nicole Matteoni - e hanno partecipato alla formazione 90 insegnanti di cui 41 appartenenti alle nostre strutture educative, a dimostrazione della valenza e qualità della proposta progettuale".
