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Martedì 9 aprile incontro online su Come la luce dell’alba

Casa Alta, associazione culturale di Trieste, ha organizzato per martedì 9 aprile (ore 18.00) un incontro online sul romanzo Come la luce dell’alba di Pio Russo Krauss, dedicato a tutti coloro che lottano per un mondo migliore. Dialogheranno con l’autore: Stefano Sodaro, presidente di Casa Alta Adriana Valerio...
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Casa Alta, associazione culturale di Trieste, ha organizzato per martedì 9 aprile (ore 18.00) un incontro online sul romanzo Come la luce dell’alba di Pio Russo Krauss, dedicato a tutti coloro che lottano per un mondo migliore.

Dialogheranno con l’autore:

  • Stefano Sodaro, presidente di Casa Alta

  • Adriana Valerio, storica e teologa.

Letture di Titti Pepi, attrice.

L’URL per accedere all’incontro è https://us02web.zoom.us/j/83557272130 oppure andare su Zoom e digitare come codice identificativo 83557272130.

Il romanzo, ambientato a Napoli negli anni ‘73-74 (post colera, austerity, referendum per il divorzio), racconta la lotta di un prete e di un gruppo di giovani, aiutati da Italia Nostra, WWF e Coldiretti, contro i costruttori di palazzi abusivi del quartiere di Pianura. I protagonisti, prendendo le parti dei contadini (sfrattati con l’inganno) e di alcune famiglie di baraccati, si troveranno ad affrontare dubbi, dilemmi, a interrogarsi sulle loro vite, sulla società, su cosa significa essere cristiani oggi, sulla Chiesa, a fare scelte difficili. E anche a vivere i primi innamoramenti, le prime storie d’amore con le loro gioie e tristezze.

L’opera ha avuto giudizi estremamente positivi:

  • Il Mattino: «Un romanzo avvincente di impronta fortemente corale, anzi comunitaria, intessuto di dialoghi serrati e costellato di interrogativi esistenziali. [...] Come la luce dell’alba è un romanzo che si direbbe necessario: intrinsecamente teologico-filosofico, esplicitamente ambientalista e autenticamente cristiano». (16/5/23).

  • Repubblica: «All’inizio del romanzo c’è il cadavere di un colono, s’è impiccato a Masseria Grande [...] Inizia così, drammaticamente, la presa di coscienza di padre Sergio, e il libro è la storia dell’impegno di questo prete per organizzare una difesa degli agricoltori minacciati, il suo tentativo di fare della parrocchia dei Frati Agostiniani un luogo di accoglienza e riscatto. [...] Nel romanzo di Pio Russo Krauss ci sono tutte queste cose, attraverso la storia quotidiana, come l’avrebbero raccontata Manzoni o Tolstoj. [...] La storia ti prende e non ti lascia più». (16/5/23).

  • Tuttolibri: «Un romanzo sull'impegno che solleva domande e interrogativi sulla Chiesa» (23/3/24)..

  • Pressenza: «Il libro è sostanzialmente una storia d’amore, ma con la maiuscola». (31/7/23).

  • Reportpistoia: «Un romanzo che invita a porsi domande, a interrogarsi, ma soprattutto che avvince con la sua storia e con il suo stile [...] Il lettore si affeziona ai personaggi, che, a fine lettura, rimangono nell’anima e nella mente». (30/9/23).

  • Corriere dell’Irpinia: «Un romanzo che spalanca un squarcio sull’apertura alla società che caratterizzerà il mondo cattolico, grazie al Concilio Vaticano II» (28/11/23);

  • Il Caffè Letterario di Scampia: «Il romanzo diventa sempre più avvincente, pagina dopo pagina». (13/11/23)

  • Green News Deal: «Il romanzo, avvincente, risulta al contempo quasi un compendio, applicato al nostro territorio, dei contenuti dell’enciclica Laudato Sì» (2/2/24)

  • Dallo Scaffale al Web: Il romanzo, impreziosito da dialoghi e da termini dialettali, coloriti a tratti dall’inconfondibile umorismo partenopeo, ha una scrittura fluida e gradevole. Inoltre, per gli argomenti trattati e per la tecnica utilizzata a narrazioni parallele, ben si presterebbe per la realizzazione di una fiction televisiva (18/3/24).

I fondi raccolti con il romanzo sono devoluti al Centro Buglione per i senza fissa dimora.

Pio Russo Krauss (1953) è nato e vive a Napoli, è sposato e ha tre figlie. Medico di sanità pubblica si è interessato di educazione sanitaria ed ambientale e di epidemiologia. Fin dalla giovinezza impegnato in ambito sociale, culturale ed ecclesiale, è stato “maestro” e animatore di un doposcuola donmilaniano, membro di associazioni ambientaliste, pacifiste e nonviolente. Attualmente è presidente dell’Associazione Marco Mascagna, e collabora con il Centro Salvatore Buglione per i senza dimora e con la Curia di Napoli.

Parole chiave: Trieste