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Dottoressa aggredita in studio

Si moltiplicano gli episodi di intolleranza no vax. Questa volta non si tratta di minacce anonime o di scritte sui muri, ma di una vera e propria aggressione. A farne le spese una dottoressa triestina, medico di base, che mentre si trovava nel proprio studio ha visto l'irrompere di un paziente senza mascherina che con minacce e spintoni pretende...
 |  Francesco Tremul  |  Cronaca

Si moltiplicano gli episodi di intolleranza no vax. Questa volta non si tratta di minacce anonime o di scritte sui muri, ma di una vera e propria aggressione. A farne le spese una dottoressa triestina, medico di base, che mentre si trovava nel proprio studio ha visto l'irrompere di un paziente senza mascherina che con minacce e spintoni pretendeva di essere ricevuto comunque. La dottoressa e la sua segretaria lo hanno invitato ad allontanarsi chiudendo la porta e per tutta risposta l’uomo ha preso a calci l'uscio dello studio spaccando la serratura. Un episodio di cui non sono noti altri particolari.

Sulla vicenda è intervenuto il Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani Snami che nel denunciare ha parlato di "ennesimo e inaccettabile atto di violenza nei confronti di un medico e del proprio collaboratore di studio. Si rammenta che è in vigore la Legge 113/2020 in cui vi è un ulteriore inasprimento sanzionatorio per coloro che minano la sicurezza degli Operatori Sanitari. Nello specifico è prevista la reclusione da quattro a dieci anni per le lesioni gravi cagionate agli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie e la reclusione da otto a sedici anni per le lesioni gravissime; vi è inoltre una circostanza aggravante per i delitti commessi con violenza o minaccia, in presenza della quale i reati di lesioni e percosse sono sempre procedibili d’ufficio. A questo si aggiunge la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 500 ad € 5.000."

Ora si attende l'intervento della giustizia e dato che il soggetto, almeno così pare, è un assistito del medico, non dovrebbe essere difficile identificarlo anche in assenza di querela di parte. Dovrebbe infatti bastare la nota sindacale alla quale se ne è aggiunta anche una dell'azienda sanitaria di ASUGI.

Parole chiave: Trieste