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L'ultimo saluto a Robert

Oggi è la giornata dedicata a Robert Trajkovic, al raccoglimento ed alle preghiere per il diciassettenne ucciso nella notte del 7 gennaio scorso per le scale dello stabile di via Rittmeyer 13 e poi abbandonato in un freddo sottoscala, tra un contatore del gas ed un vecchio materasso. Strangolato con un laccio di nylon stretto con più giri intor...
 |  Francesco Tremul  |  Cronaca

Oggi è la giornata dedicata a Robert Trajkovic, al raccoglimento ed alle preghiere per il diciassettenne ucciso nella notte del 7 gennaio scorso per le scale dello stabile di via Rittmeyer 13 e poi abbandonato in un freddo sottoscala, tra un contatore del gas ed un vecchio materasso.

Strangolato con un laccio di nylon stretto con più giri intorno al collo dall'amico di infanzia Alì Kashim, 21 anni, ex fidanzato di Letizia Barducci, 19 anni, con cui Robert aveva iniziato a frequentarsi da poco. Senza un perchè.

Tanti i giovani che fin dal primo mattino di oggi si sono dati appuntamento al cimitero di Sant'Anna per un ultimo saluto a Robert assieme ai suoi amici, ai suoi compagni di scuola ed ai suoi parenti. Tanti i ragazzi dell'Enaip e del ricreatorio Pitteri. Presente anche l'Assessore Carlo Grilli in rappresentanza del Comune di Trieste.

La bara di legno bianco, su cui è stata appoggiata una cuscino di fiori ed una bella foto di Robert sorridente, è rimasta esposta dalle 08:30 fino alle ore 10:30 nella cappella mortuaria di via Costalunga e poi è stata trasportata nella chiesa della Beata Vergine Addolorata di Valmaura dove don Alessandro Cucuzza ha presieduto la funzione funebre cui ha partecipato anche Rasko Radovic, pope della Chiesa serbo ortodossa di San Spiridione. 

Nella cortile della chiesa è stato allestito un maxischermo per consentire a quanti non sono riusciti ad entrare in chiesa di seguire ugualmente la messa. Al termine della cerimonia il corteo funebre è ritornato al cimitero di Sant'Anna dove Robert riposerà per sempre al campo 11.

"Mi manca abbracciarti, mi manca ridere e scherzare con te. Ti prometto che il mio primo figlio porterà il tuo nome", ha detto tra le lacrime il fratello.

"Dobbiamo combattere la violenza con la bellezza. Robert è stato un fiore bellissimo", ha detto don Alessandro.

Parole chiave: Trieste