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Laura Bassi, conclusa la 39a missione di ricerca PNRA

Dopo aver navigato per due mesi nel Mare di Ross, in Antartide, la nave rompighiaccio italiana Laura Bassi, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste è tornata ad attraccare a terra ferma, nel porto di Lyttleton, in Nuova Zelanda. Si è conclusa così la trentanovesima spedizione del Programma Naziona...
 |  Gabriele Turco  |  Cronaca
Foto: OGS.

Dopo aver navigato per due mesi nel Mare di Ross, in Antartide, la nave rompighiaccio italiana Laura Bassi, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste è tornata ad attraccare a terra ferma, nel porto di Lyttleton, in Nuova Zelanda. Si è conclusa così la trentanovesima spedizione del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide. Salpata lo scorso 25 novembre dal porto di Napoli, a fine 2023 la nave oceanografica italiana, l’unica in grado di operare in mari polari, sia in Antartide sia in Artico, aveva fatto approdo nella sopracitata località portuale della regione di Canterbury nel sud della Nuova Zelanda, scalo da cui era partita poi il 6 gennaio scorso alla volta del Mare di Ross, una profonda baia situata tra la Terra della Regina Vittoria e Terra Marie Byrd. Raggiunta la base Mario Zucchelli, sono stati scaricati in loco materiali e carburanti propedeutici alle attività scientifiche e non solo della stazione. Con a bordo diverse decine di operatori tra equipaggio navigante e ricercatori, la Laura Bassi ha permesso a questi ultimi di portare a termine con successo ben tre progetti di ricerca. Per la prima volte, inoltre, la missione è stata condivisa con il progetto antartico neozelandese sul quale lavora un team di 12 persone.

Nel corso del mese di aprile, la rompighiaccio italiana farà rientro nel Bel Paese, a Napoli, dove verrà sottoposta ad una serie di attività di manutenzione. Successivamente, tornerà operativa per portare i ricercatori nel Mediterraneo dove saranno compiute nuove attività scientifiche.

Come ricordato dall’OGS attraverso i propri canali, la 39a spedizione scientifica in Antartide è stata finanziata dal Ministero dell'Università e della Ricerca nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), gestito dal CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche per il coordinamento scientifico, dall'ENEA - Agenzia nazionale per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’OGS per la gestione tecnica e scientifica dell’imbarcazione.