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Il Ruggito del Leone, le tre facce della Pall. Trieste: "Un miracolo sportivo figlio di un compattamento ulteriore del gruppo"

Trieste è tornata dove merita di stare, ossia in serie A, al termine di tre serie nei play off dove ha vinto nove volte perdendo solo una. Che nessuno poteva pensare ma nemmeno sperare o immaginare che dopo la fase a orologio sarebbe cambiato tutto è stato detto e ridetto, soprattutto in queste ...
 |  Redazione sport  |  Basket
Vittorio Leone poco dopo il ritorno in serie A

Trieste è tornata dove merita di stare, ossia in serie A, al termine di tre serie nei play off dove ha vinto nove volte perdendo solo una.

Che nessuno poteva pensare ma nemmeno sperare o immaginare che dopo la fase a orologio sarebbe cambiato tutto è stato detto e ridetto, soprattutto in queste ore di gioia infinita 
Io in sintesi penso e dico che la squadra durante la stagione ha mostrato tre facce.
La prima fino al grave infortunio di Justin Reyes nella quale aveva vinto tanto ma convinto poco. Un gioco oggettivamente brutto, rotazioni esasperate, tiri da tre come se piovesse e come unica soluzione offensiva, un coach che si stava ambientando.
La seconda dopo l'infortunio di Reyes fino a metà fase orologio si è continuato a giocare male e a perdere di più fino al rientro di Reyes quando la classifica era ormai compromessa e si è rincorso il quinto posto che dava una griglia di playoff più abbordabile e il prezzo da pagare sono state le umilianti sconfitte in casa con gli universitari romani e a Latina dove avevano vinto tutti. 
Intanto si materializzava la griglia finale con Torino (sopravvalutata tutto l'anno) e con Forlì che seppur prima in classifica perdeva Allen e con lui certezze e qualità. Si poteva sognare una finale con Cantù o Udine.
E allora ecco la trasformazione, la terza, un miracolo sportivo a mio parere figlio di un compattamento ulteriore del gruppo/ giocatori con risvolti tecnici e tattici e di una crescita di coach Christian che capiva che esiste uno starting five da 30 minuti ciascuno e che Candussi e Vildera potevano e dovevano giocare assieme consentendo a Ruzzier e Brooks penetrazioni e assist per i lunghi nel pitturato, il rapporto tra tiri da tre e da due si invertiva e il gioco fluiva bello da godere.
E con esso le vittorie e la cavalcata verso la promozione.
In gara -4 contro Cantù ho visto Ruzzier fare Teodosic (6 assist di cui almeno tre no look) e Vildera fare il Jayteh sotto canestro. Ho visto una difesa finalmente aggressiva, raddoppi su Baldi Rossi e Mickey, cambi difensivi azzeccati.
Si può dire che i brianzoli erano cotti ma questo fa parte della legge dei playoff, vale per tutti. 
Nel primo tempo Cantù ha raccolto solo 20 punti dal campo e noi ne abbiamo realizzati 38 di cui 35 col quintetto base (e ritorno a quanto detto sopra). 
I ragazzi sono stati fantastici, il pubblico pure, e adesso viene il bello: sponsor importante in arrivo, può partire il progetto CSG per la Pallacanestro Trieste.
Intanto complimenti e un grazie dal profondo del cuore a tutti (giocatori, staff tecnico, preparatori atletici, medici) e uno "special thanks" a Mike Arcieri che ha tirato dritto anche nei momenti di tempesta, che non sono stati pochi.
 
VITTORIO LEONE
 
Parole chiave: Trieste