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Il Ruggito del Leone, le considerazioni dopo Bologna: "Aspettative societarie troppo alte per una squadra imperfetta"

Questa Pallacanestro Trieste ancora non mi piace. Non mi entusiasma, non mi emoziona e nemmeno mi diverte. Per ora, lo sottolineo. Quando i miei amici in tribunetta stampa sono scattati in piedi braccia al cielo alla tripla di tabella che ci ha dato la vittoria con Udine io sono rimasto impassib...
 |  Redazione sport  |  Basket

Questa Pallacanestro Trieste ancora non mi piace. Non mi entusiasma, non mi emoziona e nemmeno mi diverte. Per ora, lo sottolineo.

Quando i miei amici in tribunetta stampa sono scattati in piedi braccia al cielo alla tripla di tabella che ci ha dato la vittoria con Udine io sono rimasto impassibile e seduto. Solo in qualche spicchio di gara contro Forlì mi sono ridestato dal consueto torpore.

E allora mi sono chiesto il motivo di tutto questo e la mia risposta è che la squadra è stata costruita in maniera imperfetta. E provo a spiegarmi.

La proprietà americana e il GM Arcieri sono entrati in società quando tutti pensavano che la squadra si sarebbe salvata (ricordo le conferenze stampa di presentazione quando si parlava di Europa subito ed Eurolega entro sette anni) e invece in maniera inopinata e dolorosa siamo retrocessi e d'improvviso, nel giro di un mese e poco più, la proprietà si è trovata a presentare una stagione e una campagna abbonamenti in serie A2

Arcieri si è trovato di colpo davanti alla formazione di un team fatto di giocatori italiani più due stranieri cosa per lui del tutto nuova, e alla fine, forse su indicazioni di Mario Ghiacci, è stato confermato il roster italiano dei giocatori che avevano appena disputato la serie A integrato da due pretoriani di Arcieri (Ferrero e Reyes) e due vecchie conoscenze triestine (Candussi e Filloy) oltre a Brooks.

De Meo (il CEO l'ha presentata come una squadra di A1 che avrebbe giocato in A2 (per me era una squadra di A2 che aveva appena concluso la serie A1) e tutte le presentazioni del GM sono state roboanti ed enfatiche. Cito: per Bossi "un pilastro per noi", per Deangeli "un giocatore di impatto che può e sa fare la differenza", per Ferrero "nelle ultime stagioni Gianca è stato uno dei migliori tiratori da tre punti in Italia", per Campogrande "Luca ha già dimostrato il suo potenziale come uno dei migliori tiratori da tre in Italia".

Io tutte queste cose ancora non le vedo, ma non le avevo viste nemmeno nei campionati passati.

Tornando alla formazione del roster, una volta confermati quasi tutti i giocatori dello scorso campionato (eccetto Lever scappato subito quando si doveva provare a trattenere) Arcieri si è trovato di fronte al problema playmaker, nel senso che Ruzzier sfogliava la margherita senza contrattualizzarsi subito e quindi ha dovuto portare in squadra Brooks come playmaker titolare se Ruzzier non avesse firmato per Trieste. Cosa che però è avvenuta l'ultimo giorno di mercato utile (meno male aggiungo io) e quindi ci siamo trovati con un roster di piccoli e di ali piccole sbilanciati nel numero rispetto ai lunghi.

Secondo me manca un centro di peso e di spessore (cito a caso Freeman di Bologna), un ala piccola (cito a caso Alviti per fami capire) che possa portare COSTANTEMENTE un bottino di 10/15 punti a partita e un play di rincalzo (cito a caso Monaldi di Udine o se preferite Mussini di Cento che lo conosciamo) visto che con il lungo americano sarebbe fuori roster Brooks.

A roster (sbilanciato) completato abbiamo tutti detto che almeno ci sono 10 titolari 10 che garantiscono rotazioni in serie senza che venga meno l'identità del team e la qualità del gioco.

Permettetemi di dire che per adesso io vedo una squadra credibile in 6/7 giocatori.

Da cosa dipende? Possono esserci molteplici risposte, qualcuno dice "diamo tempo al coach, saremo brillanti nei play off" va bene, ma in che posizione di griglia ci arriveremo?

Io penso che sarebbe utile un ritocco di questo roster ma al tempo stesso ritengo che il GM Arcieri non abbia nessuna voglia di rinnegare le scelte estive e che finiremo il campionato con questi effettivi. Io sono sempre in attesa e pronto di vedere miglioramenti esponenziali in questa squadra, di vedere un lavoro dello staff tecnico che porti i frutti desiderati che Trieste merita.

Da quanto visto finora, era forse più centrato lo slogan di Ghiacci (AUDACI) piuttosto che quello di Arcieri (REBIRTH).

Adesso è facile dire che Verona, Udine e Forlì saranno tre gare decisive per il nostro futuro nel torneo, ma lo sono, otto vittorie di fila ottenute con squadre di media/bassa levatura non fanno giurisprudenza, gli attributi, la qualità tecnica che c'è (se c'è) e la capacità tattica e strategica del coach devono emergere proprio nei prossimi 37 giorni di regular season.

Ma se così non fosse? E se si cominciasse a perdere pregiudicando una buona posizione di classifica prima dei play-off? La società sarebbe pronta a voltare pagina?

Buon fine anno (Verona permettendo) e buon 2024 bisesto a tutti.

VITTORIO LEONE

Parole chiave: Trieste