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Una vita spezzata, tante rovinate: gli auguri al Campanelle e il compleanno di un figlio che non c'è più

Dunque, dove eravamo rimasti? E’ una frase celebre di Enzo Tortora al suo ritorno in televisione nel programma “Portobello”. Personalmente chi vi scrive, Claudio Visintin, è rimasto col pianto a dirotto di liberazione sulla mia spalla del per tutti il presidente, per noi l’amico di famiglia Andre...
 |  Redazione sport  |  Calcio
Sopra Maurizio Visintin, sotto il campo di Campanelle che porta il suo nome

Dunque, dove eravamo rimasti? E’ una frase celebre di Enzo Tortora al suo ritorno in televisione nel programma “Portobello”. Personalmente chi vi scrive, Claudio Visintin, è rimasto col pianto a dirotto di liberazione sulla mia spalla del per tutti il presidente, per noi l’amico di famiglia Andrea Giovannini, alla fine dell’ultima partita che il Campanelle aveva giocato nello scorso campionato nei play-off. Domenica 29 settembre inizierà il campionato e all’Asd Campanelle Calcio auguro di poter fare meglio della scorsa stagione alzando così l’asticella con l’indubbio sacrificio, la compattezza di squadra dei suoi giocatori e dello staff tecnico, tutti uniti come una grande famiglia. Un saluto a chi c’era già, un benvenuto a chi è arrivato da poco, compreso il nuovo mister Jacopo Nonis. Domenica, come detto, si comincia, alle 15.30 ci sarà la sfida contro il Turriaco nel nostro impianto, quello intitolato alla memoria di Maurizio Visintin, mio figlio. Nostro figlio, perché al mio fianco c’è sempre Graziella, sua mamma. Siamo davvero felici ed orgogliosi di questa intitolazione perché la Società ha sposato la nostra battaglia rivolta al sociale: “La vita è il bene primario di ogni persona, rispetta la tua e quella degli altri. Non bere se devi guidare!”. Quello che è accaduto a nostro figlio vorremmo che non tocchi mai a nessun altro.

Ho il cuore a pezzi. Domani sarebbe stato il suo compleanno. Avrebbe compiuto 50 anni. Da quasi 25 però non più con noi. Sono devastato. Non poter festeggiare con il nostro amatissimo figlio causa, NON una MALATTIA che si può accettare ma un automobilista UBRIACO. NOOOOO !

Quando parlo di questo campo e quando vi ci metto piede, per queste ovvie ragioni sentimentali, l’emozione si fa grande per me, è un gran bel gioiello che però non è ancora completato del tutto. Battagliamo con la politica per porre fine alla riqualificazione in modo totale con relativi spogliatoi in muratura, un’adeguata tribunetta per i tifosi spettatori ed un locale di ristoro tanto utile alla Società. E poi un murales per lanciare il nostro messaggio di cui sopra. Dall’assessore Lodi comunque ci sono arrivate parole di rassicurazione in merito.

Claudio Visintin

Parole chiave: Trieste