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La lingua virale, domani la presentazione del libro di Diego Marani a Palazzo Gopcevich

Domani, martedì 24 settembre 2024 alle ore 17.00 la Sala Bazlen di Palazzo Gopcevich (in via Rossini, 4 a Trieste) ospiterà la presentazione del libro "La lingua virale" (Italo Svevo Edizioni, 2024) alla presenza dell'autore, Diego Marani, vincitore della 5^ edizione del Premio Letterario Friuli Venezia Giulia "Il racconto dei luoghi e del tempo...
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Domani, martedì 24 settembre 2024 alle ore 17.00 la Sala Bazlen di Palazzo Gopcevich (in via Rossini, 4 a Trieste) ospiterà la presentazione del libro "La lingua virale" (Italo Svevo Edizioni, 2024) alla presenza dell'autore, Diego Marani, vincitore della 5^ edizione del Premio Letterario Friuli Venezia Giulia "Il racconto dei luoghi e del tempo" - istituito dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con Fondazione Pordenonelegge.it -, che al termine dell’incontro dialogherà con il pubblico. 

Modera l'incontro, a cui parteciperà l'editore Alberto Gaffi, il giornalista e scrittore Alessandro Mezzena Lona.

L’evento prevede anche interventi musicali a cura del Duo Carlo e Laura Grandi (brani per violino di W.A. Mozart, J.P. Guignon, L. Grandi e C. Grandi), suggestioni olfattive a cura di Manuela D’Angelo e suggestioni visive di Cinzia Platania. 

L'evento, promosso dall'Associazione Cultura e Libertà con il contributo del Comune di Trieste e il patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - IO SONO FVG, è  realizzato da Italo Svevo Edizioni di Trieste in collaborazione con l’Antico Caffè San Marco Libreria e Ristorante.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Il libro

Diego Marani
La lingua virale
Collana: i germogli
V Compendio Regione Friuli Venezia Giulia
Isbn: 978-88-99028-85-5
pp. 80
formato 11,8x18,5
Brossura con bandelle
Euro 15

Spesso i confini sono sotto accusa, poiché dividono, è la loro colpa. Però i confini sono aree dentro le quali si formano e si sviluppano caratteri materiali e simbolici di efficace funzionalità. E ciò non vale per gli stati in particolare, ma in generale per la geografia di tutti i viventi, come anche per la socialità, la religione e la lingua. Il confine ha due versanti che si interfacciano, e hanno nella possibilità di essere attraversati l’allarme e il nutrimento (anche la membrana che divide due cellule è un confine). 

Diego Marani costruisce una vicenda composta di scene sospese tra il serio e il grottesco, dove il virus che attraversa i confini e “infetta” le cellule della lingua ufficiale – difesa da un’istituzione che la soffoca – porta all’eccesso e al delirio. Questa lingua trasgressiva, che è l’Europanto inventato nel ’96 dallo stesso Marani, rappresenta il sogno di parlare tutte le lingue europee e l’incubo di non capirsi mai. È una lingua che funziona se chi la parla sa con chi sta parlando. Ma è lo stesso Marani, alla fine di una narrazione densa di trovate e di sorprese, a mostrarci che la lingua è il mondo che abbiamo in comune con chi non conosciamo.

Parole chiave: Trieste