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A Trieste commemorato il 75° della morte di Rozo Palic vittima del comunismo di Tito

Il giovane croato ucciso in odium fidei, Rozo Palic, è stato commemorato sabato scorso 15 giugno, in 75° del suo assassino avvenuto il 14 giugno 1949 a Tenin (Knin) per mano dell’Udba. L’incontro bilingue intitolato "Vittima dell’Eucarestia a causa dell’odio comunista”, ideato e organizzato dall’omonimo nipote ed erede spirituale del giovane, p....
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Il giovane croato ucciso in odium fidei, Rozo Palic, è stato commemorato sabato scorso 15 giugno, in 75° del suo assassino avvenuto il 14 giugno 1949 a Tenin (Knin) per mano dell’Udba. L’incontro bilingue intitolato "Vittima dell’Eucarestia a causa dell’odio comunista”, ideato e organizzato dall’omonimo nipote ed erede spirituale del giovane, p. Rozo (Rosario) Palic, ha avuto luogo nella chiesa parrocchiale di San Marco evangelista, in presenza di numeroso pubblico pervenuto dall’Italia, dalla Slovenia e dalla Croazia.

Per la prima volta, dopo poco meno di un secolo, è stata presentata al pubblico la documentazione originale dell’Ozna, tutta tradotta anche in lingua italiana, che apre una finestra sulle circostanze e sui metodi della “neutralizzazione ed eliminazione” utilizzate dalla polizia segreta titina per perseguitare la Chiesa e i croati fedeli. La stessa è stata messa in atto anche contro gli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia per eliminarli, costringerli ad esodo o silenziare i rimasti con il terrore delle foibe.

La commemorazione è iniziata con la S. Messa concelebrata, guidata da don Franc Pohajač, parroco della chiesa di San Bartolomeo apostolo a Trieste, in suffragio di tutte le vittime innocenti del comunismo. In seguito le due conferenze degli ospiti di Zagabria e Kistanje, che hanno illustrato l’operato dell’Ozna e dell’Udba sullo sfondo della dittatura del proletariato comunista jugoslava.

On. prof. dr. Josip Jurčević, storico, docente universitario e deputato al Sabor, ha parlato della repressione e dei crimini comunisti perpetrati durante la Seconda guerra mondiale e nel dopoguerra, della mappatura ed esame delle fosse comuni del periodo bellico e postbellico disseminate in tutta l’ex Jugoslavia (fino ad oggi 1.751 e tuttora in fase d’individuazione) e ha illustrato i modi dell’agire dei servizi segreti militari e civili dell’apparato comunista di Tito, responsabile dei crimini commessi contro circa un milione di vittime, tra le quali anche gli italiani dell’Adriatico orientale, ma anche del FVG e di Trieste. Il 12 giugno u.s. a Trieste è stata, infatti, ricordata l’uscita delle truppe titine dalla città, dopo i 40 giorni di terrore.

Il prosindaco del Comune di Kistanje (sito in Dalmazia centrale, vicino a Sebenico e Tenin), Roko  Antić ha illustrato poi le circostanze storiche e sociali della vita dei croati di Janjevo nel corso del 20. secolo. 

La giornata si è conclusa con la presentazione della monografia “Vittima dell’Eucarestia a causa dell’odio del comunismo. Il soldato Rozo Palić (Janjevo 1926 – Knin 1949)” del nipote p. Rozo (Rosario) Palic, sacerdote della Diocesi di Trieste, parroco di San Marco evangelista e assistente spirituale dei croati residenti a Trieste e nel FVG, e con l’inaugurazione della mostra “Nel fuoco rosso come un pane cotto in dono al mondo”. Il volume, ricco di particolari sulla travagliata storia del paese e sui suoi personaggi illustri, difensori della lingua e identità nazionale, resistito alla secolare minaccia di estinzione da parte dei turchi, degli albanesi e dei serbi, e l’esauriente mostra documentaria fanno conoscere al pubblico questo singolare personaggio sconosciuto, proveniente dalla piccola enclave croata, ma simbolo dell’umanità universale, del coraggio e dell’estremo sacrificio per gli ideali più grandi quali la Fede, la Famiglia e la Patria.

La mostra è aperta ai visitatori tutti i giorni con orari 10.30 – 12.30 e 19.30-21.00 fino al 14 luglio p.v. con possibilità di visita guidata, previo appuntamento.

Darija Garbin

Il giovane croato ucciso in odium fidei, Rozo Palic, è stato commemorato sabato scorso 15 giugno, in 75° del suo assassino avvenuto il 14 giugno 1949 a Tenin (Knin) per mano dell’Udba. L’incontro bilingue intitolato "Vittima dell’Eucarestia a causa dell’odio comunista”, ideato e organizzato dall’omonimo nipote ed erede spirituale del giovane, p. Rozo (Rosario) Palic, ha avuto luogo nella chiesa parrocchiale di San Marco evangelista, in presenza di numeroso pubblico pervenuto dall’Italia, dalla Slovenia e dalla Croazia.

Per la prima volta, dopo poco meno di un secolo, è stata presentata al pubblico la documentazione originale dell’Ozna, tutta tradotta anche in lingua italiana, che apre una finestra sulle circostanze e sui metodi della “neutralizzazione ed eliminazione” utilizzate dalla polizia segreta titina per perseguitare la Chiesa e i croati fedeli. La stessa è stata messa in atto anche contro gli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia per eliminarli, costringerli ad esodo o silenziare i rimasti con il terrore delle foibe.

La commemorazione è iniziata con la S. Messa concelebrata, guidata da don Franc Pohajač, parroco della chiesa di San Bartolomeo apostolo a Trieste, in suffragio di tutte le vittime innocenti del comunismo. In seguito le due conferenze degli ospiti di Zagabria e Kistanje, che hanno illustrato l’operato dell’Ozna e dell’Udba sullo sfondo della dittatura del proletariato comunista jugoslava.

On. prof. dr. Josip Jurčević, storico, docente universitario e deputato al Sabor, ha parlato della repressione e dei crimini comunisti perpetrati durante la Seconda guerra mondiale e nel dopoguerra, della mappatura ed esame delle fosse comuni del periodo bellico e postbellico disseminate in tutta l’ex Jugoslavia (fino ad oggi 1.751 e tuttora in fase d’individuazione) e ha illustrato i modi dell’agire dei servizi segreti militari e civili dell’apparato comunista di Tito, responsabile dei crimini commessi contro circa un milione di vittime, tra le quali anche gli italiani dell’Adriatico orientale, ma anche del FVG e di Trieste. Il 12 giugno u.s. a Trieste è stata, infatti, ricordata l’uscita delle truppe titine dalla città, dopo i 40 giorni di terrore.

Il prosindaco del Comune di Kistanje (sito in Dalmazia centrale, vicino a Sebenico e Tenin), Roko  Antić ha illustrato poi le circostanze storiche e sociali della vita dei croati di Janjevo nel corso del 20. secolo. 

La giornata si è conclusa con la presentazione della monografia “Vittima dell’Eucarestia a causa dell’odio del comunismo. Il soldato Rozo Palić (Janjevo 1926 – Knin 1949)” del nipote p. Rozo (Rosario) Palic, sacerdote della Diocesi di Trieste, parroco di San Marco evangelista e assistente spirituale dei croati residenti a Trieste e nel FVG, e con l’inaugurazione della mostra “Nel fuoco rosso come un pane cotto in dono al mondo”. Il volume, ricco di particolari sulla travagliata storia del paese e sui suoi personaggi illustri, difensori della lingua e identità nazionale, resistito alla secolare minaccia di estinzione da parte dei turchi, degli albanesi e dei serbi, e l’esauriente mostra documentaria fanno conoscere al pubblico questo singolare personaggio sconosciuto, proveniente dalla piccola enclave croata, ma simbolo dell’umanità universale, del coraggio e dell’estremo sacrificio per gli ideali più grandi quali la Fede, la Famiglia e la Patria.

La mostra è aperta ai visitatori tutti i giorni con orari 10.30 – 12.30 e 19.30-21.00 fino al 14 luglio p.v. con possibilità di visita guidata, previo appuntamento.

Darija Garbin

Parole chiave: Trieste