Skip to main content

Presentato nel Salotto Azzurro “Passaggio Libertà”: il progetto di Andreas Kipar per la riqualificazione di piazza Libertà, largo Città di Santos e connessione con il fronte mare del Porto Vecchio

Questa mattina (venerdì 19 gennaio) nel Salotto Azzurro del Municipio è stato presentato “Passaggio Libertà”, il progetto di Andreas Kipar per la riqualificazione di piazza Libertà, largo Città di Santos e connessione con il fronte mare del Porto Vecchio (ora denominato Porto Vivo). Sono intervenuti il sindaco Roberto Dipiazza; l'...
 |  Nik97  |  Notizie

Questa mattina (venerdì 19 gennaio) nel Salotto Azzurro del Municipio è stato presentato “Passaggio Libertà”, il progetto di Andreas Kipar per la riqualificazione di piazza Libertà, largo Città di Santos e connessione con il fronte mare del Porto Vecchio (ora denominato Porto Vivo).

Sono intervenuti il sindaco Roberto Dipiazza; l'architetto Andreas Kipar; l'assessore comunale alle Politiche del Patrimonio Immobiliare Elisa Lodi; l'assessore regionale alle Autonomie locali, Funzione Pubblica, Sicurezza e Immigrazione Pierpaolo Roberti.

Come emerso in conferenza stampa, il progetto è stato denominato “Passaggio Libertà” per richiamare non solo il nome della piazza che si pone al suo centro, ma anche le vocazioni di Trieste, sia storica (libertà del commercio) che paesaggistica (libertà dell'apertura sul mare, sullo scalo, sul Carso circostante). Queste vocazioni saranno riscoperte e valorizzate, all'interno di una più ampia progettualità che collega l'ingresso principale di Trieste (l'area caratterizzata appunto da piazza Libertà, largo Città di Santos e i portali di Porto Vecchio) con lo stesso Porto Vecchio (ora Porto Vivo, nel cui sottosuolo ritorna l'elemento della pietra carsica) e, attraverso il waterfront, arriva fino al Castello di Miramare. Complessivamente, Trieste ambisce a dotarsi di una nuova infrastruttura green e social, le cui linee guida sono libertà, spazio e natura viva nella sua biodiversità.

GLI INTERVENTI

Ha dichiarato il sindaco Dipiazza: “Nel 2023 Trieste ha registrato 1,4 milioni di turisti, di cui la maggior parte accede alla città tramite il Parcheggio Saba Silos di piazza Libertà oppure attraverso le adiacenti stazioni ferroviaria e delle corriere. Analogamente chi arriva tramite le navi da crociera usisfruisce delle stazioni per spostarsi sul territorio. Grazie a questo progetto, il primo impatto dei visitatori avverrà non solo con il centro cittadino ma anche con il Carso, in un'ottica di promozione turistica ed economica”.

Ha affermato l'assessore comunale Lodi: “Dopo la presentazione dell'intervento effettuata in data 11 gennaio, questa ulteriore conferenza stampa alla presenza dell'architetto Kipar si è resa necessaria e doverosa, a seguito delle manifestazioni di interesse ed entusiasmo pervenute da parte dei cittadini nell'apprendere la notizia del progetto. Ringrazio non solo l'Amministrazione comunale ma anche la Regione, per il finanziamento, e l'architetto Kipar”.

L'assessore regionale Roberti ha sottolineato che la Regione Friuli Venezia Giulia sostiene il Comune di Trieste nella volontà di cantierare l'opera il più velocemente possibile, rendendo le risorse previste allo scopo immediatamente disponibili. Sono stati infatti stanziati quasi 2,7 milioni (2.681.673,83) di euro per il progetto, con la legge di Stabilità 2024 della Regione Fvg, a seguito di istanza presentata dal Comune di Trieste.

L'architetto Kipar ha tenuto una dettagliata relazione, riassumendone l'essenza concettuale nei seguenti termini: “Oggi nelle principali città europee si demoliscono edifici per fare spazio alla natura. Nel progetto 'Passaggio Libertà', una parte dell'ingombro precedentemente occupato dall'ex Sala Tripcovich diventerà un vero e proprio intarsio degli elementi natuali tipici del territorio. Questo è il massimo che si può fare nell'ottica di promozione dell'iniziativa cosiddetta nature positive cities ('città natura-positive'), importantissima dai punti di vista economico, sociale e naturalistico”.

LA VISIONE DI KIPAR

Una nuova area urbana in grado di coniugare il recupero del rapporto con il suolo e la biodiversità locali con una visione più estesa e allargata della città nel suo dialogo con il mare. Sono i principi ispiratori del progetto di “Passaggio Libertà”, che guarda al futuro rievocando l’identità storica di Trieste, assurgendo a ingresso monumentale al Porto Vecchio, ora Porto Vivo.

Andreas Kipar propone per l’area urbana fronte stazione un nuovo assetto, basato su una “centralità” polifunzionale in cui la qualità paesaggistica rappresenta un elemento distintivo, con particolare riferimento alla riorganizzazione del vuoto lasciato dalla demolizione della Sala Tripcovich e alla connessione con il fronte mare, nel contesto del progetto complessivo di riqualificazione del Porto Vecchio elaborato nel 2021 da LAND (la società di consulenza internazionale per strategie paesaggistiche sostenibili di Kipar).

Uno scenario mutato in cui edifici, monumenti e varchi dialogano tra di loro, grazie alla piazza che svolge la funzione di cerniera ed elemento di raccordo urbano. Il rapporto storico tra stazione e Porto Vecchio viene infatti ricostituito attraverso un asse di penetrazione verso il mare e l’inclusione di un flusso di circolazione pedonale che connette la ferrovia ai moli triestini e anche al centro città.

GLI ELEMENTI NATURALI E IL “MICROPAESAGGIO”

Partendo dal dialogo con il giardino storico di Piazza Libertà, il progetto sfrutta come guida compositiva per l’organizzazione degli spazi il corso del torrente sotterraneo Chiave che scende dal Carso e sfocia nell’Adriatico, e mette al centro gli elementi naturali, dalla roccia carsica alla vegetazione locale. Questi sono protagonisti di un ripensamento dello spazio pubblico nel suo complesso, finalizzato all’introduzione di un frammento di biodiversità ecologica nel tessuto cittadino.

 

Di importanza centrale nell'ambito del progetto “Passaggio Libertà” è lo studio progettuale per la realizzazione di un “micropaesaggio” in una parte ridotta della superficie precedentemente occupata dalla ex Sala Tripcovich. Sarà un inserto ovale caratterizzato da un bordo concepito come elemento architettonico continuo e illuminato, al cui interno sorgerà un monolite di roccia carsica calcarea alto circa 5 metri, nonché pietre e specie vegetali carsiche come salvia, euforbia e sommacco. Tramite l'installazione - elemento iconico che si inserisce come un’isola nello spazio mineralizzato, esplicitando il legame inoltre con la biodiversità di Miramare - la natura irrompe nel suolo urbano ispirandosi anche al vicino paesaggio carsico, simbolo della varietà biologica del territorio giuliano.

Il progetto “Passaggio Libertà” mira al cambiamento di un intero punto di vista: le linee di forza della pavimentazione dell’area vengono orientate in senso sudovest- nordest, espandendo la finitura esistente in modo da enfatizzare il legame e l’omogeneità di fruizione tra spazi aperti della piazza e del Porto Vecchio, fino al mare. Le alberature esistenti vengono mantenute e implementate con nuovi esemplari. Una nuova visione quindi, che ripropone lo storico rapporto della piazza con il porto citando direttamente la stratigrafia urbana di Trieste.

LA GENESI TECNICA

Proprio per garantire l’apertura visiva e monumentale sul Porto Vecchio, a marzo 2021 è stato chiesto alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia di riesaminare il vincolo all'epoca gravante sulla Sala Tripcovich di piazza Libertà. La Soprintendenza si è resa disponibile, a fronte della presentazione di un piano di valorizzazione generale dell'area che comprende non solo piazza Libertà ma anche largo Città di Santos, integrato e coerente inoltre con quanto previsto per tutta l'area del Porto Vecchio. All'esito della demolizione della Sala Tripcovich, è stata quindi affidata allo studio dell’architetto Andreas Kipar la redazione di un progetto di fattibilità (di qui in avanti abbreviato in PFTE), con il coinvolgimento della Soprintendenza. Da un punto di vista tecnico, le linee guida del PFTE sono: dare un accesso al parco lineare del Porto Vecchio richiamando l’ambiente carsico, migliorare la viabilità pedonale e ciclabile della zona. Il PFTE è stato verificato in data 21 novembre 2023.

L'ITER AMMINISTRATIVO

Il progetto PFTE sarà prossimamente oggetto di validazione e portato all’attenzione della Giunta comunale per dare seguito al percorso di approvazione, mediante Conferenza dei servizi per la raccolta dei necessari pareri (Soprintendenza, gestori rete servizi; Regione Fvg, in particolare per il tema del trasporto pubblico locale; Trieste Trasporti e altri). Tali pareri saranno propedeutici per la successiva fase di progettazione esecutiva, al fine di emettere il bando di gara per la selezione del soggetto attuatore dell’intervento. Intanto con la Legge regionale Fvg 16/2023 (Legge si stabilità 2024), sono state appunto rese disponibili le risorse (2.681.673,83 euro) per la copertura dell'opera denominata “Passaggio Libertà - riqualificazione di piazza della Libertà, largo città di Santos e connessione con il fronte mare del Porto Vecchio”.

I PUNTI CHIAVE DEL PROGETTO

Il progetto, caratterizzato dalla visione e dagli elementi essenziali descritti nei paragrafi precedenti, da un punto di vista tecnico si realizzerà attraverso una soluzione che prevede complessivamente:

 

– il mantenimento della visibilità dei portali storici, resi apprezzabili dalla demolizione della Sala Tripcovich;

– il mantenimento della piazza complessiva, con le realizzazioni aggiuntive;

– adeguati percorsi pedonali per raggiungere tutte le destinazioni;

– il collegamento ciclabile tra le Rive e la Stazione Ferroviaria;

 – il mantenimento delle alberature esistenti, da implementare con nuovi esemplari;

– un richiamo alla presenza del torrente Chiave che, sotterraneo, scende dal Carso per attraversare la città e confluire nel mare proprio nei pressi della zona interessata.

La progettazione è frutto del confronto tra l'architetto Andreas Kipar e il Dipartimento tecnico del Comune di Trieste (Rup: Giulio Bernetti; collaboratori: Roberto Prodan, Silvia Fonzari, Paola Capon, Stefano dalla Mora).

Parole chiave: Trieste