Monfalcone, sanzioni per diverse irregolarità rilevate in un negozio di generi alimentari
La Polizia locale di Monfalcone e il Dipartimento di Prevenzione della Sezione Igiene degli Alimenti di origine animale di Asugi insieme per la tutela della salute dei consumatori e la leale concorrenza tra imprese.
Nei giorni scorsi si è infatti tenuto un controllo congiunto presso un negozio che effettua commercio al dettaglio di alimenti e macelleria in gestione ad un cittadino bengalese, riscontrando diverse irregolarità relative alle condizione di scarsa igiene rilevate nei frigoriferi, la presenza di carne priva di tracciabilità, di alimenti congelati tenuti fuori dai congelatori, nonchè di decine di prodotti in vendita senza le etichette in lingua italiana e il carente stato di manutenzione di alcune attrezzature e delle pareti.
“La continua collaborazione tra Polizia locale e Azienda sanitaria - rileva il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint - è finalizzata alla tutela dei consumatori e dei commercianti onesti. Non è tollerabile consentire a chi non rispetta le regole di continuare a lavorare senza tenere conto delle norme igienico-sanitarie vigenti in Italia, mettendo a rischio la salute degli avventori. La merce mal conservata, priva delle etichettature in lingua italiana o non tracciata non può essere messa in vendita e vigiliamo affinchè ciò non accada. La tracciabilità degli alimenti, ad esempio, non è mera burocrazia, ma costituisce un elemento imprescindibile nella gestione della sicurezza alimentare, perché, grazie a un accurato sistema di documentazione, permette di ricostruire le caratteristiche e la storia del cibo lungo la filiera di produzione e di consentirne un tempestivo ritiro dal mercato in caso di criticità relative alla qualità o alla sicurezza, limitando così i rischi per il consumatore finale. Ringrazio quindi la Polizia locale e il personale dell’Azienda Sanitaria, che ci consente di effettuare i controlli in maniera costante, per salvaguardare i cittadini e le imprese”.
La normativa italiana impone infatti che tutti i prodotti agroalimentari, anche di provenienza estera, siano adeguatamente tracciati, coinvolgendo in questo processo tutti gli attori della filiera agroalimentare, e che sulla merce sia presente etichettatura in lingua italiana.
Rilevate le molteplici irregolarità, è stata quindi disposta la sospensione dell’attività di manipolazione e vendita delle carni fresche, con il divieto di immissione in commercio di 17 kg di carni, e verranno irrogate sanzioni per circa 8.000 euro.