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Italo Cavagneri, il Maradona peruviano ritorna in pista: insegnerà il calcio ai ragazzini

Luis Italo Cavagneri è un volto molto conosciuto nell'ambiente calcistico triestino (conosciuto in realtà semplicemente come Italo Cavagneri). Il futboler italo-peruviano (il bis-nonno emigrò dalla Sicilia con una nave a caccia di un lavoro e da qui le origini italiane del Maradona peru...
 |  Redazione sport  |  Calcio
Italo Cavagneri

Luis Italo Cavagneri è un volto molto conosciuto nell'ambiente calcistico triestino (conosciuto in realtà semplicemente come Italo Cavagneri). Il futboler italo-peruviano (il bis-nonno emigrò dalla Sicilia con una nave a caccia di un lavoro e da qui le origini italiane del Maradona peruviano) si sta preparando mentalmente alla nuova stagione sportiva, che lo vedrà tornare in una società che lo aveva avuto già tra i suoi tesserati e che presto annuncerà il suo tesseramento. Lo ha richiamato per curare gli aspetti tecnici dell’attività di base.

Intanto Cavagneri spiega: "Ho giocato fino a 37 anni, quindi ho fatto il patentino da allenatore nel 1997 e poi ho iniziato sùbito ad allenare. Spartaco (Ventura, ndr) mi diede la prima opportunità per farlo al San Giovanni. A metà stagione l'Udinese mi chiamò per un camp, le piacque il mio modo di lavorare e perciò l'annata mi prese; avevo Simone Scuffet, che ora è al Cagliari e anche Davide Riccardi (Foggia, ndr) oltre ad altri bravi talenti. All'Udinese restai per quattro anni come allenatore della tecnica di base. Passai quindi al Ponziana con cui rimasi tre campionati fino al fallimento della società. Iniziai con i più piccolini per concludere agli Juniores regionali con cui facemmo un gran campionato. Quindi tre anni all’Opicina – in cui subentrai anche al tecnico della Prima squadra andatosene e ci salvammo - e poi il Kras, con cui vincemmo gli Allievi provinciali così da passare agli Allievi regionali. Lasciai da vincitore la società della famiglia Kocman, che è sempre molto vicina alle sue componenti. Me ne andai per motivi personali. Le tappe successive furono Vesna per due anni, quattro campionati alla Triestina in cui facemmo un grande lavoro di ricostruzione con Antonio Zaccardi e poi Zarja. Nel 2023-24 sono stato con gli amatori del Sant’Andrea San Vito per passare un’annata tranquilla e in amicizia. Ora tornerò alle giovanili. Sono le società che mi chiedono di occuparmene, ma ho il patentino Uefa B e perciò posso guidare tranquillamente le prime squadre".

Parole chiave: Trieste