Alla fine ha vinto Ben Rosenzweig. Alla fine ha vinto la Triestina. La società alabardata chiedeva di effettuare i lavori del manto erboso il prima possibile, Il Comune e la Figc spingevano per farli in un secondo momento, magari a fine stagione. Oggi si è tenuto un summit tra le tre parti in causa e si deciso di stoppare le partite al Rocco già a partire dal 25 di novembre nella sfida contro l’Arzignano. I lavori di rifacimento del campo inizieranno ai primi di dicembre, al momento non c’è una data finale. Ipotizzando i tempi attorno ai tre mesi (sperando non siano di più) i tifosi triestini dovrebbero emigrare a Fontanafredda, sede scelta per continuare il cammino casalingo. Vediamo intanto le prime sette partite interessate: Arzignano (25/11), Giana Erminio (10/12), Padova (22/12), Albinoleffe (14/1), Pergolettese (28/1), Pro Patria (4/2) e Renate (14/2). In mezzo a queste c’è la gara contro il Padova, una delle partitissime della stagione. Per questa contesa ci sono diverse ipotesi in piedi, giocare a Fontanafredda a porte chiuse o soltanto con i tifosi dell’Unione o eventualmente a Udine, anche qui con o senza tifosi. In un’annata che vede un progetto serio con una proprietà seria e volonterosa di investire dei grossi capitali, con una squadra con vari giocatori calcolati come dei lussi per la categoria, con un tecnico che sta plasmando bene la squadra, in un campionato di vertice, è davvero un peccato per la maggior parte dei tifosi non poter assistere agli incontri dell’Alabarda. Aldilà poi dell’aspetto affettivo dei tifosi, sono gli abbonati i più penalizzati dal punto di vista economico che per varie problematiche (tempo, soldi, impegni di lavoro, ecc) perderanno il vantaggio del costo della tessera annuale.
