I 700 anni di Vilnius
Vilnius è la più grande città, oltre che la capitale, della Lituania.
Alcuni storici identificano la città con Voruta, la leggendaria capitale di Mindaugas, primo Re della Lituania incoronato nel 1253.
La città tuttavia viene menzionata per la prima volta nel 1323 nella lettera che il Granduca Gediminas inviò alle genti delle città tedesche per invitare le genti germaniche e gli ebrei a stabilirsi nella capitale.
Vilnius continua a crescere in particolare sotto l’impulso di Zygimantas Augustas che vi trasferisce la propria corte. La crescita, soprattutto dal punto di vista culturale, viene corroborata dalla fondazione della Almae Academia et Universitas Vilnensis Societatis Jesu, da parte del Re Steponas Batoras nel 1579, che diviene ben presto uno dei principali centri scientifico-culturali del Granducato di Lituania. Anche la vita politica, economica e sociale della città conoscono un vero fermento.
La città procede nel suo rapido sviluppo grazie anche alla connotazione multietnica che già da allora la caratterizzava, essendo un importante crocevia tra il sud, il nord, l’ovest e l’est Europa.
Proprio la sua posizione privilegiata l’ha resa per molti secoli preda di saccheggi ed occupazioni, soprattutto da parte dei russi. La prima conquista di Vilnius ad opera della Russia risale al 1655 e nel 1795 viene definitivamente annessa divenendo capitale di una Gubernija. Le mura vengono abbattute con l’eccezione dell’unico tratto ancora oggi esistente ovvero la Porta dell’Alba (Aušros Vartai) così definita perché rivolta verso il lato orientale.
All’inizio del XIX secolo è la campagna di Russia dell’imperatore Napoleone a fare di Vilnius una terra di conquista mentre marcia verso Mosca, ma col fallimento delle mire espansionistiche francesi verso est ben presto la Russia riprende il controllo della Lituania.
La fine della prima metà e l’inizio della seconda metà del secolo vedono una dominazione sempre più repressiva. L’Università viene chiusa nel 1831 ed il tentativo di sommossa del 1863 soffocato nel sangue. La lingua lituana viene bandita e la popolazione diventa in prevalenza di origine russa ed ebraica.
Solo nell’agosto del 1991 l’Unione Sovietica riconobbe l’indipendenza della Lituania.
Oggi la città conta oltre mezzo milione di abitanti di cui meno del 60% è di origine lituana. Le minoranze principali sono quella polacca e russa (19% e 14% rispettivamente), che affiancano le comunità sempre più crescenti di bielorussi ed ucraini.
Come la maggior parte dei borghi medievali, Vilnius si è sviluppata intorno al suo Municipio. L’arteria principale collega il Palazzo Reale ed il Municipio. Altre strade si snodano tra i palazzi dei signorotti feudali, le chiese di stile barocco, rinascimentale, gotico o neoclassico, i negozi ed i laboratori artigianali, strade strette e tortuose costellate di innumerevoli cortili interni. La Senamiestis (letteralmente Città Vecchia), ovvero il centro storico di Vilnius, è uno dei più grandi d’Europa. La maggior parte dei siti e delle costruzioni di valore storico è concentrata qui. Gli edifici nella città vecchia sono circa 1500 e sono stati costruiti e ricostruiti in secoli diversi, creando una splendida miscela di differenti stili architettonici. Vilnius, pur essendo conosciuta per essere una città barocca, conta splendidi esempi di stile gotico ed innumerevoli altri.
Grazie alla sua unicità, la città vecchia di Vilnius è stata aggiunta nel 1994 nella lista dell’Unesco che cataloga i Patrimoni dell’Umanità.
Nel 2023 Vilnius celebra il suo 700° anniversario, con festeggiamenti che hanno preso il via lo scorso 25 gennaio: un evento che l’Unesco ha inserito nell’elenco degli anniversari imperdibili del 2023!
Il 25 luglio l'appuntamento sarà con il festival internazionale di musica ‘As Young As Vilnius’ con una vasta gamma di concerti di artisti di musica classica, moderna, pop e altro ancora nel Parco Vingis.
Vilnius non ti spalanca le porte: sei tu che devi essere essere pronto ad attraversare la storia di una città considerata polacca, ebraica, lituana, bielorussa. Un luogo considerato proprio da quattro nazionalità, ma allo stesso tempo mai realmente di qualcuno. Oggi molti stranieri decidono di stabilirsi nella capitale lituana, contribuendo anche al tentativo della città di liberarsi di molti stereotipi figli della cortina di ferro e di un’idea di Europa orientale come un monolito immobile.
Vilnius si raggiunge facilmente anche con voli low cost in partenza dall'aeroporto di Treviso.