Presto al via la ristrutturazione del rifugio Corsi
Nell'aprile del 2019 la Società Alpina delle Giulie - Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano lanciava un appello per la ristrutturazione dell'ormai ultranovantenne Rifugio Alpino Guido Corsi (Comune di Tarvisio - Alta Val Rio del Lago - Loc. Jôf Fuart), situato a quota 1.876 metri. Poi è arrivata la pandemia e, giustamente, le priorità sono diventate altre.
La Regione ha ora stanziato un maxi-finanziamento di 950.000 euro che coprirà l’80% del fabbisogno finanziario per la ristrutturazione del Rifugio. La Società Alpina delle Giulie, concessionaria del bene demaniale di proprietà del Fondo edifici di Culto, si sta già muovendo per trovare ulteriori partner privati per i rimanenti 242.460 euro, necessari a raggiungere la ragguardevole cifra di 1.192.460 euro stimati per portare a compimento i lavori di ristrutturazione.
Il progetto iniziale prevedeva la completa ricostruzione del rifugio, mantenendo la memoria storica solo per alcune strutture portanti, mentre oggi l’importo stanziato consentirà il solo recupero funzionale e la ristrutturazione del tetto, la messa in sicurezza della teleferica, i nuovi impianti e gli arredi; interventi questi che permetteranno quantomeno di poter riaprire il Corsi.
Le carenze del Rifugio, già individuate a suo tempo, risultano sia di carattere strutturale (legate al tetto e ai solai), sia funzionali, derivanti da una grave carenza dei servizi igienici e degli spazi a disposizione della cucina e dei servizi annessi, oltre a presentare un’impiantistica attualmente fuori norma.
Il Corsi è un rifugio frequentatissimo da escursionisti e alpinisti, anche da fuori regione. Aperto da maggio a ottobre metteva a disposizione dei suoi frequentatori 70 posti letto e un servizio base di ristorazione. I posti letto ora dovranno essere ridotti per fare spazio alle nuove esigenze, stante la difficoltà architettonica di eseguire importanti ampliamenti dell’edificio, come inizialmente pensati in sede di concorso di idee, in quanto la struttura nel 2022 è stata sottoposta a vincolo storico culturale da parte del Ministero della Cultura – Segretariato Regionale per il Friuli Venezia Giulia.
L’edificio, ubicato in un ambiente naturale grandioso, si affaccia su un panorama unico e spettacolare. E’ riferimento di traversate verso altri rifugi e bivacchi della zona attraverso la Forcella Lavinal dell’Orso, Forcella Mose, Forcella Vallone e Forcella Riofreddo. Circondato da pareti di elevatissimo interesse alpinistico, quali le Cime Castrein, Ago e Campanile di Villaco, Jôf Fuart, Alta Madre dei Camosci, Cima Innominata, Cima Riofreddo e Cima del Vallone, vi soggiornavano abitualmente per le loro esercitazioni le Scuole di Alpinismo e il Soccorso Alpino.
Il grande circo roccioso posto a sud del massiccio del Jof Fuart, che va dal Campanile di Villaco alla Forcella di Riofreddo e alla Cima e Forcella Vallone, si ripiana a quota 1.850 metri e forma un anfiteatro di grande apertura, molto luminoso e non molto pendente.
Gli alpinisti austriaci lo avevano ben individuato fin dall’800, al punto che già nel 1881 la Sezione di Villach del Club Alpino Austro Tedesco vi aveva costruito un ricovero completamente in legno, la Alte Wischberghütte, sotto la Parete delle Gocce.
La stessa Sezione successivamente demolì il ricovero sostituendolo con la Findenegghütte, inaugurata il 3 agosto 1902 e ubicata sull’ampio prato ghiaioso dove oggi sorge il Rifugio Guido Corsi.
La Grande Guerra infierì su quest’opera, che alla fine si trovò in terra italiana, ma parzialmente distrutta. La Società Alpina delle Giulie, sorta a Trieste nel 1883, frequentò alpinisticamente i luoghi fin dalla sua fondazione con i propri soci, con la Squadra Volante di Napoleone Cozzi e Vladimiro Dougan e con tutti quei rocciatori (fra i quali Emilio Comici) che nel 1929 costituirono il Gruppo Rocciatori e successivamente la prima Scuola di Roccia Italiana in Val Rosandra.
Nel programma di localizzazione dei punti di appoggio alpinistici nelle Alpi Giulie occidentali e orientali non poteva mancare la costruzione di un rifugio in quel luogo. Fu così che nel 1925 venne inaugurato quello che pure oggi è il Rifugio Guido Corsi, comprendente anche le strutture del vecchio, e dedicato alla memoria del socio caduto il 13 dicembre 1917 a Cima Valderoa, sul Grappa, e insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Il Rifugio è stato poi ristrutturato e ampliato nel 1971, con anche la realizzazione della strada di accesso dalla Val Rio del Lago fino a Malga Grantagar e della teleferica per il trasporto dei rifornimenti dalla Malga sino al Rifugio. Oggi il Corsi è un complesso di quattro realtà edilizie, di cui la principale è una costruzione su 130 mq di superficie con piano terra, primo piano e sottotetto. Le altre sono le stazioni di arrivo e partenza della teleferica, il piccolo fabbricato a tettoia per l’impianto fotovoltaico con batterie di accumulo e il bivacco invernale.
La piccola stazione di partenza della teleferica a valle è ubicata nella zona della Malga Grantagar. La teleferica a doppio carrello ha una portata di 200 chili ed è servita da argano azionato da motore diesel.
Il Rifugio è alimentato da ottima acqua sorgiva perenne, captata da sorgente ubicata a 150 metri dal rifugio con battente di 25 metri, stoccata in serbatoio di captazione primaria e convogliata in tubazione di polietilene quasi interamente interrata.
A dicembre 2017 una tromba d’aria ha divelto la copertura della falda sud del tetto e danneggiato gli spazi interni, successivamente messi in sicurezza e parzialmente bonificati.