Skip to main content

Consegnate al Vice-presidente del Consiglio regionale le 10.236 firme pro pineta di Cattinara

Martedì 12 dicembre alle 9.30, nella Sala gialla del Consiglio regionale a Trieste, il Coordinamento Salviamo il Burlo e la pineta di Cattinara ha consegnato le 10.236 firme cartacee raccolte pro pineta di Cattinara al Vice-presidente del Consiglio regionale Francesco Russo, presenti le Consigliere Giulia Massolino e Maria Rosaria...
 |  Nik97  |  Notizie

Martedì 12 dicembre alle 9.30, nella Sala gialla del Consiglio regionale a Trieste, il Coordinamento Salviamo il Burlo e la pineta di Cattinara ha consegnato le 10.236 firme cartacee raccolte pro pineta di Cattinara al Vice-presidente del Consiglio regionale Francesco Russo, presenti le Consigliere Giulia Massolino e Maria Rosaria Capozzi, il Consigliere Furio Honsell e alcuni giornalisti. L’incontro ha avuto luogo poco prima che iniziasse la seduta d’aula.

Paolo Radivo, portavoce del Coordinamento e giornalista, ha illustrato i contenuti della petizione e le richieste connesse.

La dottoressa Laura Stabile, medico, già direttrice della Medicina d’Urgenza dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Trieste, già Senatrice, ha parlato delle pesanti ricadute del previsto trasloco del Burlo sull’ospedale per adulti.

Il dottor Marino Andolina, medico, attivo per decenni al “Burlo”, fondatore e già responsabile del suo centro trapianti, operatore di pace, già Consigliere comunale, ha poi paventato il ridimensionamento del Burlo derivante da questo trasloco, con la chiusura del centro trapianti pediatrici di midollo osseo e l’accorpamento di altri servizi.

Il Coordinamento ha ripreso dal 10 agosto 2023 la petizione bilingue avviata nel gennaio 2022 dagli alunni e da alcune insegnanti della scuola media slovena di Cattinara.

I firmatari sono cittadini italiani nati e/o residenti nel comune di Trieste o nell’ex provincia e quasi tutti in Friuli Venezia Giulia, più alcuni turisti e forestieri.

I moduli originari degli alunni richiedevano nome e cognome, luogo e data di nascita, documento e firma. Per maggior completezza sono stati aggiunti nei moduli successivi cittadinanza e residenza, cercando di recuperare tali dati anche per i firmatari precedenti.

Il Coordinamento ha già consegnato o spedito copia delle firme a dodici destinatari istituzionali a vario titolo competenti in materia.

La Presidenza del Consiglio regionale ha invece respinto tale istanza sostenendo che «non contiene una richiesta specifica rivolta al Consiglio e pertanto, così come è stata formulata, non può essere considerata né trattata come una petizione».

Eppure al Coordinamento pare che il titolo stesso esprima una richiesta specifica: «Salviamo il verde a Cattinara».

Specifico sembra al Coordinamento anche quanto l’alunna Sara scrive in sloveno: «Raccogliamo firme per la salvezza del boschetto che si trova dietro la nostra scuola e che intendono tagliare (500 alberi!). Con ciò si eliminerebbe l’unico pezzo di oasi verde nelle vicinanze della scuola e anche la luce che illumina la nostra aula. Per impedire il taglio e per cominciare a discutere di un’altra soluzione, abbiamo bisogno della vostra firma».

L’alunna Petra scrive in italiano in un modo che al Coordinamento sembra altrettanto specifico: «Vicino alla mia scuola c’è una piccola pineta che verrà abbattuta (ben 500 alberi!). Insieme ai professori stiamo cercando di risolvere la situazione, ma da soli non è facile e il vostro supporto può essere fondamentale».

Perciò il Coordinamento ritiene questa petizione chiarissima e le sue richieste «circostanziate e dirette» come richiede l’art. 134 del Regolamento del Consiglio regionale.

Si vuole costruire a Cattinara la nuova sede principale dell’ospedale materno-infantile, fondendola con quello per adulti e dotandola di un immenso autosilo sotterraneo, due strade laterali e una rotatoria d’accesso. Il tutto vicino ai nidi d’infanzia comunale e ASUGI-Burlo, alla chiesa parrocchiale, alle scuole media ed elementare slovena e a case d’abitazione. In tal modo:

1) si eliminerebbero tutti gli alberi sani e maturi (quasi 400 secondo stime ASUGI) sia della pineta (dove una roverella è già stata abbattuta), sia dell’attiguo parcheggio dipendenti (dove undici pini neri austriaci sono già stati soppressi), sia del piazzale degli autobus;

2) si sventrerebbe una pineta centenaria che andrebbe invece tutelata come bene paesaggistico in quanto bosco ai sensi dell’art. 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio e in quanto punto di vista accessibile al pubblico, bellezza naturale, memoria storica, parco e/o cosa di valore estetico e tradizionale ai sensi dell’art. 136;

3) si toglierebbe a Cattinara un polmone verde, un ecosistema naturale, un bene comune, uno spazio pubblico, la “piazza verde” del rione, il suo cuore pulsante, che produce ossigeno, cattura sostanze inquinanti, rassoda il terreno, smorza il vento, attenua i rumori, mitiga il freddo d’inverno, offre ombra e fresco d’estate, trattiene e smaltisce l’acqua piovana, ha effetti terapeutici sia fisici sia psicologici, è accessibile a chiunque e inoltre ospita fauna e flora locali;

4) con un autosilo di due piani da 728 posti macchina sotto l’edificio principale del nuovo Burlo si calamiterebbe a Cattinara ulteriore traffico e inquinamento sia atmosferico sia acustico;

5) i cinque piani superficiali dell’edificio principale, le due strade laterali e la rotatoria d’accesso causerebbero un notevole impatto paesaggistico;

6) gli scavi e la sostituzione degli alberi con cemento e asfalto potrebbero aggravare il dissesto idrogeologico della ventosa e franosa collina;

7) la devastazione ambientale e i lunghi disagi di cantiere danneggerebbero la salute psico-fisica di alunni e personale dei due nidi d’infanzia e delle due scuole, dei residenti, dei frequentatori della chiesa, nonché degli stessi pazienti e operatori sanitari;

8) il nuovo Burlo a Cattinara verrebbe frammentato in ben sei sedi, si ridurrebbe ad appendice dell’ospedale generale ASUGI, potrebbe comportare un’eccessiva promiscuità tra adulti e bambini e rischierebbe di perdere la sua autonomia quale Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico;

9) gli spazi previsti sarebbero insufficienti per le attività che sia l’ospedale materno-infantile sia quello generale devono garantire rispettando la sicurezza dei malati e l’umanizzazione delle cure;

10) nulla si sa di cosa ne sarebbe dell’odierno comprensorio del Burlo, che il Piano Regolatore Generale

Il Coordinamento suggerisce una moratoria per ridiscutere radicalmente l’intero progetto di trasloco del Burlo con i sanitari e la cittadinanza, anticipando intanto a Cattinara l’urgente ristrutturazione della torre medica e della torre chirurgica.

Per accompagnare l’iniziativa, il Coordinamento ha tenuto dalle 9 alle 11 sotto il palazzo del Consiglio regionale un presidio pacifico con striscioni pro pineta di Cattinara e ospedale materno-infantile Burlo Garofolo.

Parole chiave: Trieste