Skip to main content

La letterina di Trieste a Babbo Natale, Emme Zeta: "Che la tua generosità aiuti la città"

Nella ricca ed avvincente cronaca cittadina di queste ultime settimane c’è solo l’imbarazzo della scelta per individuare, tra i vari “desiderata”, quelli che, a nostro modesto avviso, stanno più a cuore ai “nostri cari concittadini” (Borgomastro dixit). Ne proponiamo tre che hanno di recente riempito le pagine della cronaca, suscitando un forte...
 |  Redazione sport  |  Notizie

Nella ricca ed avvincente cronaca cittadina di queste ultime settimane c’è solo l’imbarazzo della scelta per individuare, tra i vari “desiderata”, quelli che, a nostro modesto avviso, stanno più a cuore ai “nostri cari concittadini” (Borgomastro dixit).

Ne proponiamo tre che hanno di recente riempito le pagine della cronaca, suscitando un forte dibattito in città, ma che rappresentano tuttora dei grossi punti interrogativi nel passaggio, nei tempi e modi dovuti, dalle parole ai fatti, tanto da giustificare un nostro, forte appello al vecchio con la barba bianca che, dalla lontana Lapponia, si sta preparando a portare i propri doni a grandi e piccini di tutto il mondo.

In questo senso, proviamo a immaginare una “letterina” che Trieste vorrebbe proprio mandare, con il corredo di tantissime firme, nella lontana Lapponia con l’auspicio che (disservizi delle poste permettendo), la corrispondenza arrivi a destinazione giusto in tempo!

Partiamo dal caso Wartsila, di cui ci siamo occupati qualche settimana fa’ proprio su queste pagine. Per quanto è dato sapere, il futuro del sito produttivo di Bagnoli della Rosandra, dopo la scelta di Wartsila di accentrare tutta la produzione in Finlandia e dopo le fumose (ed inconcludenti) trattative con imprenditori interessati ad insediarsi nel sito, appare del tutto incerto, con prospettive infauste per i 299 lavoratori tuttora in cassa integrazione fino al prossimo 31 dicembre. Vediamo cosa sortirà dal tavolo tecnico tra istituzioni ed imprese impegnato a redigere l’Accordo di programma che dovrà, finalmente, delineare precisi obblighi, anche temporali, per tutti i soggetti sottoscrittori.  Nel frattempo però non vorremmo venisse dimenticata l’altra gamba (quella della ricerca e della manutenzione) che Wartsila si è impegnata a mantenere a Trieste e rispetto alla quale, visti gli impegni confermati di recente da Fincantieri, vi è ampio spazio per chiedere ed ottenere proprio da Wartsila impegni precisi sia in termini temporali che occupazionali al fine di vincolare la multinazionale finlandese a mantenere un fondamentale presidio nel capoluogo che, oltre a tutto, fa riferimento ad un’occupazione qualificata e di assoluta eccellenza nel panorama economico regionale e nazionale. Quindi, ciò che chiediamo all’amico Babbo Natale, è proprio questo: vorremmo che inviasse, a sua volta, una bella letterina a tutti i soggetti sottoscrittori del futuro Accordi programma, a partire proprio da Wartsila, perché  si ricordino di inserire nell’Accordo un impegno, sintetico ma chiaro, al mantenimento a Bagnoli dell’attività di ricerca e di manutenzione, con impegni, altrettanto chiari e definiti, in termini di investimenti ed occupazionali.

Passiamo al secondo tema, quello dello stadio Rocco, ovvero del completo rifacimento del terreno oramai finanziato dalla regione ed il cui appalto è in capo alla Federazione italiana gioco calcio del Friuli Venezia Giulia, per precisa scelta del legislatore regionale. Se questo è lo stato di fatto, due le riflessioni che sorgono spontanee. E’ la Federazione sufficientemente strutturata per accelerare sui tempi e garantire la riapertura del Rocco entro marzo 2024 (come da recentissime dichiarazioni del presidente della Federazione Canciani)? Francamente non lo sappiamo. C’è da dire però che, come autorevolmente rilevato dal consigliere regionale Russo, pare che  la scelta regionale sia stata in qualche modo “obbligata” a causa della manifesta incapacità dimostrata dal Comune di Trieste nella gestione di tutte le più rilevanti opere pubbliche in città negli ultimi anni (il riferimento, voluto, è al tram, alla piscina terapeutica, al ponte sul canale e chi più ne ha, più ne metta). La seconda riflessione nasce da una semplice considerazione: ammesso (e non concesso) che il Rocco sarà pronto a fine marzo 2024 e che la Triestina sarà ammessa a giocare ai play-off per la promozione in Serie B, che ne sarà dei concerti già programmati per la prima decade di giugno? A chi verrà data la precedenza? Riflessioni non da poco (e rimaste tuttora inevase) e che volentieri vorremmo che il nostro amico Babbo Natale, insieme ad un po’ di dolce carbone (così giusto per tenere desta l’attenzione e la coscienza di chi dovere), girasse a Federazione/Comune in nome e per conto sia della Triestina che dei suoi sempre più numerosi (e basiti) tifosi. Un impegno gravoso, ce ne rendiamo conto, ma non vorremmo mai  che ……  

Ultimo argomento oggetto delle nostre attenzioni, solo in ordine di trattazione, non certamente agli occhi della sempre sensibile ed attenta cittadinanza giuliana.  Stiamo parlando della mareggiata e dei conseguenti, pesantissimi danni alla riviera più amata dai triestini (mi ci metto anch’io, tanto per essere chiari).   

Come è oramai arcinoto, a seguito di una “terrificante” mareggiata (almeno per questi lidi), accaduta ai primi di novembre, risultano tuttora gravemente danneggiati, nell’ordine, il terrapieno di Barcola, la camminata dal Piazzale 11 settembre al bivio di Miramare, la Pineta, gli stabilimenti balneari dei Topolini e del Cedas ed, infine, la strada che dal bivio di Miramare va al parcheggio del Castello.  Posto che, come risulta evidente dalla semplice lettura dell’elenco dei danni, si tratta davvero di un’impresa improba, a che punto siamo, traguardando l’orizzonte della prossima stagione estiva? Siamo al punto che la regione, in legge di stabilità e ad integrazione di un primo stanziamento di 200 mila euro, si è impegnata a stanziare il rilevante importo di 6,2 milioni di euro a integrale copertura dei costi di rispristino di tutti i danni soprarichiamati. Tutto bene, dunque? Non proprio. Conoscendo la (in)capacità dell’amministrazione comunale nella gestione dei lavori pubblici, ci restano rilevanti perplessità in ordine al rispetto di una tempistica che, stringi stringi, dovrebbe vedere tutte le opere finite almeno entro il prossimo giugno, se la prospettiva rimane quella  di rendere agibile la costiera triestina entro la prossima stagione estiva. Non solo. E alle opere a mare, ovvero al ripristino delle scogliere frangiflutti, abbattute dalle recenti mareggiate e che, se non ripristinate, rendono fortemente a rischio tutti i lavori di ripristino che si stanno programmando a terra, chi ci pensa? Dovrebbe pensarci l’assessore regionale all’ambiente che, al momento, non pare preoccuparsi troppo della faccenda, essendo tuttora impegnato nel disegno della futura linea di costa barcolana …  Che dire? Sul punto chiediamo ancora una volta l’intervento di Babbo Natale  (che, magari, avrà un po’ le scatole piene di noi) affinché ricordi a Comune/Regione che, senza i lavori a mare, la riviera barcolana rischia davvero di restare off-limts ancora per parecchio tempo per tutti gli affezionati bagnanti triestini.

Ti chiediamo troppo, caro Babbo Natale? Speriamo di no, confidando nella tua comprovata generosità ed onestà.

Un caro saluto

Tuo affezionato

Emme Zeta       

Parole chiave: Trieste