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Il Segretario generale trasmette la petizione pro pineta di Cattinara al Sindaco e al Presidente del Consiglio comunale

Alle 8.31 di oggi, venerdì 22 dicembre 2023, Daniela Bisca, della Segreteria generale del Comune di Trieste, mi ha spedito la seguente mail: «Buongiorno, con la presente si comunica che in data odierna la petizione in oggetto è stata trasmessa per i seguiti di competenza tramite la nota del Segretario Generale allegata per opportuna conoscenza...
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Alle 8.31 di oggi, venerdì 22 dicembre 2023, Daniela Bisca, della Segreteria generale del Comune di Trieste, mi ha spedito la seguente mail:

«Buongiorno,

con la presente si comunica che in data odierna la petizione in oggetto è stata trasmessa per i seguiti di competenza tramite la nota del Segretario Generale allegata per opportuna conoscenza.

Cordiali saluti».

Tale trasmissione formale fa seguito al deposito dei moduli con le 10.236 firme pro pineta di Cattinara, di una lettera accompagnatoria e di un foglio sull’autocertificazione e la riservatezza dei dati personali dei firmatari compiuto da me e dal dottor Marino Andolina il 30 novembre scorso all’Ufficio Accettazione Atti di via Punta del Forno 2. Il plico era indirizzato al Sindaco, all’Assessore competente, al Presidente del Consiglio Comunale, al Segretario generale, nonché alla Quinta, Sesta e Settima Circoscrizione del Comune di Trieste.

Sembra incoraggiante che la funzionaria parli di «petizione», contrariamente a quanto fatto dalla stessa Amministrazione comunale con le 2.003 firme dell’«Appello per il salvataggio della pineta di Cattinara» depositate dal Comitato spontaneo per la Pineta di Cattinara il 5 ottobre 2020 allo stesso Ufficio Accettazione Atti. Ma non ci facciamo illusioni e attendiamo il giudizio definitivo…

La mail è corredata in pdf da una lettera indirizzata, «ai sensi dell’art. 10, comma 1 dello Statuto di autonomia dell’Ente», dal Segretario generale Giampaolo Giunta al Sindaco, al Gabinetto del Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale e, per conoscenza, al sottoscritto in quanto depositante. L’art. 10 («Ammissione di istanze, petizioni, proposte») dello Statuto del Comune di Trieste recita al comma 1:

«1. Le istanze, le proposte e le petizioni di cittadini singoli o associati, dirette a promuovere interventi per la tutela di interessi collettivi, sono trasmesse dal Sindaco all’organo competente per materia al loro esame».

Ai due commi successivi l’art. 10 aggiunge:

«2. Il Sindaco, la Giunta comunale, i dirigenti, rispondono alle istanze, alle petizioni e alle proposte di propria competenza entro trenta giorni dalla loro presentazione.

3. Il Consiglio comunale e i Consigli circoscrizionali esaminano le istanze e le petizioni e le proposte di cui al comma 1 in aula o nelle Commissioni, nei tempi e nei modi indicati dal proprio Regolamento e comunque non oltre due sedute consecutive del Consiglio o della Commissione».

Il Segretario generale definisce quanto da noi consegnato il 30 novembre all’Ufficio Accettazione Atti come «nota per salvare la pineta di Cattinara pervenuta dal Coordinamento Salviamo il Burlo e la pineta di Cattinara». Una nota «corredata da un plico di circa 650 fogli di fotocopie di sottoscrizioni di cittadini, residenti a Trieste e non, riportante il documento di identità». Perciò il Segretario generale ha già dato una scorsa ai moduli, li ha sommariamente contati ed ora rileva che i sottoscrittori sono «residenti a Trieste e non» e che le rispettive firme riportano «il documento di identità», senza citare però gli altri dati personali pur presenti.

Giunta evidenzia che «analoga richiesta era già pervenuta nel 2020 (PG 167658 - prot. B 10/2-3-7/1- 2020) la cui ultima risposta è stata fornita dal Segretario generale in data 9.10.2023 tramite PEC n. 228067». Tale richiamo suona assai poco rassicurante, visto che il Segretario generale aveva negato la qualifica di petizione a quella consegnata il 5 ottobre 2020 ed aveva persino respinto la mia richiesta di accesso agli atti per poterla visionare e per conoscere le motivazioni del diniego di tre anni fa. Analogamente il Presidente del Consiglio comunale non aveva trasmesso quella petizione alla Commissione consiliare competente e non l’aveva sottoposta alla discussione e al voto del Consiglio comunale, come invece previsto per le petizioni dal sopra citato art. 1, comma 3 dello Statuto e più dettagliatamente dall’art. 73 («Istanze, petizioni e proposte») del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, il quale stabilisce:

«1. Le petizioni rivolte al Consiglio comunale o comunque di sua competenza sono depositate presso gli uffici del Segretario Generale dal primo sottoscrittore o suo delegato, con allegate almeno 200 sottoscrizioni.

2. Le sottoscrizioni delle petizioni debbono essere corredate dal nome, dal cognome, dall’indirizzo e dagli estremi di un documento di identità dei sottoscrittori.

3. Il Segretario Generale esamina l’autenticità delle sottoscrizioni, anche con analisi a campione, e comunica al Sindaco e al Presidente del Consiglio l’esito dell’esame entro trenta giorni per gli adempimenti conseguenti.

4. Le petizioni vengono affidate alla Commissione consiliare competente dal Presidente del Consiglio comunale per i lavori istruttori. Alla seduta di presentazione viene invitata una rappresentanza dei sottoscrittori della petizione.

5. Le modalità della trattazione sono quelle previste per le mozioni».

L’art. 69 («Mozioni»), comma 5 del Regolamento stabilisce che «le mozioni vengono trattate dal Consiglio comunale entro trenta giorni dalla loro presentazione, salvo diverso accordo col presentatore».

Le oltre 10.200 firme della petizione da noi correttamente depositata il 30 novembre 2023 presso l’apposito ufficio di competenza del Segretario generale sono corredate non solo da nome, cognome ed estremi di un documento di identità, ma anche da cittadinanza, luogo e data di nascita, salvo pochi casi parziali. Quasi tutte riportano altresì l’indirizzo completo. Abbiamo quindi prodotto per quasi tutti i firmatari addirittura più dati personali di quanti richiesti dal Regolamento.

Ora vedremo se il Comune di Trieste tratterà questa petizione come tale o se la disconoscerà come la precedente…

Parole chiave: Trieste