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La difficoltà di fare il sindaco di Trieste, Zinnanti: "Ovovia più lontana, conseguenze da pagare"

 |  Redazione sport  |  Commento del giorno
Il sindaco Roberto Dipiazza
Davvero un inizio di settembre da "fuoco e fiamme" per il sindaco Dipiazza che, tra una puntata romana e una intervista a tutto campo al quotidiano locale, si autopromuove a pieni voti. Disegnando innanzitutto un futuro "luminoso" per la sua città, tutto virato sullo sviluppo turistico ed in particolare sulla previsione in Porto Vecchio di una nutrita serie di nuove strutture ricettive (alberghi, ristoranti, bar) e poi, lungo la linea di costa, di marine e spiagge, con la prospettiva, non immediata, del nuovo terminal crociere.
Partiamo proprio da qui, ovvero dalla visione municipale su Porto Vecchio, che, al di là delle reiterate schermaglie sulla (presunta) riservatezza degli atti fino alla pubblicazione del bando di gara per trovare l'investitore che realizzerà e gestirà le opere in regime di finanza di progetto, nelle parole chiarissime del sindaco vede la netta prevalenza della funzione turistico-ricreativa: "ragiono  da imprenditore: il turismo crea lavoro" ..... negozi, musei e locali...l'idea di spostarci la movida mi piace..e potremmo anche liberare piazza Unità da concerti e fiere.."  E per il resto? Uffici della Regione e la nuova sede dell'Ogs e parte residenziale, ora limitata al 10 % della superficie (ma al 70 % dei volumi, come ricorda il consigliere Laterza!). Insomma, tutto chiaro ma non per tutti.  Non ad esempio per l'imprenditore Federico Pacorini che, in un durissimo intervento pubblico (rimasto sinora senza replica) reclama a gran voce un confronto pubblico sul progetto proposto dalla bergamasca Costim e non per le opposizioni di centrosinistra che, lamentando appunto la totale segretezza degli atti, in occasione delle sedute della terza e quarta Circoscrizione chiamate a esprimere parere sono uscite, compattamente, dall'aula certificando l'impossibilità di esprimere qualsivoglia parere "a scatola chiusa".
Ma il sindaco non ha alcun dubbio sull'iter prescelto e, pur rinnovando la richiesta di collaborazione all'opposizione, ribadisce la volontà di andare avanti portando la  delibera che approva la proposta della Costim entro settembre in Consiglio comunale per poi andare a gara tra fine anno e gennaio 2025. E l'opposizione, proprio nell'ottica di rispondere alla richiesta di collaborazione avanzata da sindaco e assessori, rilancia chiedendo a gran voce la convocazione entro la settimana, di un Consiglio comunale "aperto" per confrontarsi sul futuro del Porto Vecchio, seduta da tenersi, ovviamente, prima di quella che dovrà esprimersi sulla proposta di project.  Nonostante le precise scadenze indicate nel regolamento del Consiglio comunale, non risulta a oggi alcuna convocazione che risponda alla puntuale richiesta presentata da tutte le forze del centrosinistra. Che dire?  Attendiamo di essere smentiti, ma sono proprio atteggiamenti come questo che alimentano la tesi di una totale e voluta mancanza di trasparenza nel percorso intrapreso, che rendono opaco il reale perseguimento dell'interesse pubblico e che, come peraltro confermato dalle stesse parole del sindaco, pare aprire le porte unicamente ad una gigantesca operazione di "valorizzazione immobiliare", in cui a guadagnarci, alla fine dei conti, potrebbe essere unicamente l'investitore privato!
Vedremo come proseguirà l'iter di questa iniziativa fondamentale per disegnare il futuro della città ma urgono, come già detto da altri e più autorevoli commentatori, sedi di confronto pubblico e aperto che facciano ben capire portata e contenuti della proposta Costim e, soprattutto, quali garanzie l'ente pubblico intende porre in essere per assicurare prima la corretta esecuzione degli obblighi del partner privato assunti in convenzione e poi la piena fruizione pubblica delle opere realizzate: non è un giochino, ma è in gioco il futuro della città che va delineato adesso, con tutti i crismi e le tutele che l'ordinamento prevede in casi simili!
Passiamo ad altro , ovvero a tram e cabinovia, oggetto più diretto della missione romana del sindaco e dei suoi collaboratori.
Sul tram siamo stati davvero facili profeti. Infatti, al termine del cordiale incontro della delegazione comunale con i vertici dell'Agenzia per la sicurezza ferroviaria, è stato emesso un comunicato congiunto in cui "è stato concordato di procedere al completamento delle lavorazioni già previste e di finalizzare al più presto alcuni interventi, tra cui quelli sul materiale rotabile e sui dieci deviatoi presenti sul percorso...con l'intenzione di riavviare la linea in un tempo stimato entro la fine dell'anno...una volta realizzati questi primi interventi indifferibili, saranno indicate le prescrizioni a cui attenersi per completare tutti gli ulteriori interventi...che saranno programmati con un'attuazione graduale nei prossimi mesi.."  Dunque, per una volta, si può dire che tutto è bene, quel che finisce bene. Resta unicamente da vigilare (visti i luminosi precedenti) sulla corretta gestione di quelle lavorazioni "indifferibili" la cui realizzazione è il presupposto essenziale per il riavvio del tram. Contiamo che le  tante lezioni del passato siano servite a qualcosa!
Chiudiamo, in bellezza, la ricostruzione della "faticosa" settimana del sindaco con i passaggi ministeriali sul progetto dell'ovovia. Doverosa premessa. L'iter della progettazione è fermo, per chi non lo ricordasse e al netto dei vari ricorsi presentati, alla chiusura della procedura di Vinca (valutazione di incidenza ambientale). Ebbene, a quanto si è appreso, la viceministra all'Ambiente e Sicurezza energetica  Vannia Gava non è stata di molte parole tanto che il sindaco si è limitato a riferire "ho chiesto di accelerare l'istruttoria: sono ottimista". Quanto al parere della Soprintendenza (di competenza del Ministro alla Cultura Sangiuliano, in piena bufera Boccia) e che, come noto, ha bocciato il progetto nel tratto in Porto Vecchio per i noti vincoli presenti nell'area, a parlare è il Rup dell'opera ing. Bernetti "il tono è stato collaborativo".  Dunque, frasi di rito ed interlocutorie, sia pure mitigate dall'iniziale avvallo del Mit, che finanzia il progetto  con fondi del Pnrr per 48,7 milioni  e che, sempre nelle parole di Bernetti, ha "assicurato il massimo impegno".
Conclusione. Forse anche il sindaco ha qualche certezza in meno sulla concreta realizzabilità dell'opera, tanto che nel corso dell'intervista assegna un 75 % alla possibilità di edificare l'ovovia, imputando il restante 25 % ad un "iter complesso. Sono pur sempre 62 milioni".
Caro Sindaco, e  solo adesso ti accorgi di quanto sia complesso questo progetto? Ma davvero non era il caso di fermarsi molto prima, individuando altre forme di mobilità "dolce" come tram elettrici a servizio della città e di Porto Vecchio? Se l'opera non dovesse venir realizzata (e per noi le percentuali sono esattamente ribaltate rispetto a quelle proposte da Dipiazza), qualcuno ne dovrà pagare le conseguenze e, riteniamo, non solo a livello politico.
 
Mauro Zinnanti