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Triestina-Trento 0-1, Gasperutti: "Questa non è una squadra che può imporre il gioco, c'è molto da lavorare"

Dopo tutta una serie di amichevoli estive, anzi diciamo come si usa oggi allenamenti congiunti, è arrivato finalmente il momento di assistere ad una partita vera, Triestina-Trento di Coppa Italia, dove il risultato aveva una valenza. Sia Santoni che Tabbiani alla vigilia avevano detto che sarebbe...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

Dopo tutta una serie di amichevoli estive, anzi diciamo come si usa oggi allenamenti congiunti, è arrivato finalmente il momento di assistere ad una partita vera, Triestina-Trento di Coppa Italia, dove il risultato aveva una valenza. Sia Santoni che Tabbiani alla vigilia avevano detto che sarebbe stato un test probante, per far capire lo stato di avanzamento del lavoro fatto in preparazione, mah...... diciamo che faceva tanto caldo e dopo un primo tempo al piccolo trotto, la ripresa è stata troppo lunga da sopportare e sinceramente ad un certo punto speravo in un gol, magari fortuito per non dover assistere anche ai supplementari. La Triestina non ha mai avuto un buon rapporto con la Coppa Italia, certo ne ha vinta una al tempo del primo fallimento, ma in generale non è mai stata una competizione troppo fortunata: anche stavolta la regola è stata rispettata. Come uno studentello di prima classe mi sono presentato allo stadio con il compitino datomi dall'insegnante: “Vai a vedere la Triestina e scrivi dieci pensierini su quello che hai visto, tanto avremo poi modo tutto l'anno per sviluppare per bene i concetti”. Ebbene ligio al compito assegnatomi, ecco i primi pensierini dell'anno venuti alla mente:

1) perchè due squadre, una con la maglia rossa e l'altra con maglia gialloblù, devono cambiare tutte e due le loro divise e si presentano in arancione e bianco?
  1. C'è tanto da lavorare per la Triestina.

  2. Quattro volte il Trento si è reso pericoloso nel primo tempo, quattro cross e quattro volte il centravanti Sipos ha potuto colpire indisturbato in area, tre di testa e una di piede, ma la prossima volta son sicuro che ci saranno anche i difensori alabardati almeno nelle vicinanze a fare ombra, per stavolta è stato bravo il portiere.

  3. La Triestina deve proprio lavorare ancora tanto.

  4. E' obbligatorio uscire sempre palla al piede dal basso, oppure è possibile anche adottare un'alternativa?

  5. Questa non è una squadra che può imporre il gioco come si proponeva alla vigilia Santoni.

  6. La difesa sembra macchinosa e distratta, il centrocampo manovra per linee orizzontali e non affonda l'azione.

  7. C'è tanto lavoro da fare, ma proprio tanto.

  8. L'attacco è vissuto sugli spunti di El Azrak (il migliore) e qualche iniziativa di Vertainen; Vicario è partito benino poi è sparito proprio, poi bisogna spiegare agli attaccanti che per segnare bisogna tirare in porta.

  9. Avrei voluto qualche movimento d'attacco provato in allenamento, o vedere le catene di destra e sinistra muoversi con sincronismo, qualche centrocampista che si lancia nello spazio creato dalla punta, ma faceva tanto caldo e spero proprio che abbia influito sia sulle due squadre che sulla mia vista annebbiata dalle gocce di sudore che mi bruciavano gli occhi e non mi permettevano di vedere bene.                                                        

  10. Pensierino supplementare: credo che la Triestina debba lavorare ancora parecchio.                        BRUNO GASPERUTTI                                                     

Parole chiave: Trieste