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Triestina-Pro Patria 1-2, Gasperutti: "Squadra smarrita, manca la solidità difensiva"

AAA cercasi...... si è smarrita la Triestina! Oramai questo è un dato di fatto, nelle ultime quattro partite in casa, (Padova-Albinoleffe-Pergolettese-Pro Patria) la Triestina ha conquistato un solo punto, troppo poco per coltivare qualsiasi velleità per quanto riguarda la promozione diretta, ben...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

AAA cercasi...... si è smarrita la Triestina! Oramai questo è un dato di fatto, nelle ultime quattro partite in casa, (Padova-Albinoleffe-Pergolettese-Pro Patria) la Triestina ha conquistato un solo punto, troppo poco per coltivare qualsiasi velleità per quanto riguarda la promozione diretta, bensì dovrà lottare per mantenere intatte le ambizioni di conquistare una posizione privilegiata, per i play-off.

Sgomberiamo intanto i dubbi su questa sconfitta con la Pro Patria, che ha conquistato meritatamente l'intera posta e aveva quasi sapore di beffa la rete di Redan che aveva impattato la gara con un tiraccio da posizione impossibile. Quello è stato il primo tiro in porta della Triestina ed era giunto soltanto dopo 66', mentre la Pro Patria si era resa pericolosa più volte e Matosevic si era dovuto superare per mantenere il divario in termini accettabili. A quel punto la Triestina aveva avuto un sussulto d'orgoglio andando vicina al raddoppio in diverse occasioni, i tigrotti che avevano abbandonato la loro bella e originale maglietta per una divisa da beccamorti, sembravano alle corde, ma è a questo punto che hanno meritato il risultato reagendo con vigore.

In questo secondo tempo la partita s'è ravvivata ed è diventata divertente, con tante occasioni da gol da ambo le parti, ma alla fine ad avere la meglio è stata la Pro Patria che durante tutto l'arco dell'incontro si era espressa meglio e l'aveva meritata più degli alabardati.

La Triestina nel primo tempo non è scesa in campo, era una squadra veramente irriconoscibile rispetto alla bella formazione di un paio di mesi fa. La Pro è partita sicuramente meglio, ma quasi sorpresa dalla inoffensività dei triestini, non osava affondare i colpi forse temendo di risvegliare il leone dormiente, pur mantenendo una superiorità sia territoriale che di manovra; la Triestina dal canto suo in questo primo tempo non s'è mai affacciata in area di rigore.

Al 27' è arrivata la rete non certo inaspettata, anche se beffarda per il modo in cui è arrivata: Petrasso controlla malamente un pallone con un arresto orribile, un avversario gli soffia il pallone e lo lancia nello spazio a Renault che crossa rapidamente e trova liberissimo a centro area Pitou, che può coordinarsi indisturbato e segnare con una splendida sforbiciata volante.

Triestina non pervenuta e Tesser giustamente tra un tempo e l’altro ha messo mano sulla sua formazione con tre sostituzioni pesanti: ha tolto D’Urso e Lescano oltre a Vallocchia già sostituito alla mezz’ora. Ma cosa è successo a questa squadra stavolta irriconoscibile?

Il gioco non è più fluido, D’Urso traccheggia dietro alle punte, ma senza inventare nulla e arriva sempre in ritardo nei contrasti. Lescano non ne ha presa una, corre si batte ma gira a vuoto. Sulle fasce non riusciamo a produrre nulla, in mezzo Vallocchia ha fatto confusione, Correia si dà da fare ma non è più lucido e incisivo nelle giocate, Gunduz è partito con volontà ma poi si è perso anche lui, anche se non avrebbe dovuto essere lui un esordiente, a trascinare la squadra. I due centrali hanno fatto il loro dovere dall’alto della loro esperienza, anche se nell’occasione del gol che ha sbloccato la gara sono risultati latitanti. Matosevic ha salvato diverse situazioni scabrose, soprattutto nella ripresa con alcuni ottimi interventi, solo sul gol decisivo è sembrato in ritardo, anche se bisogna dire che la sassata da 30 metri di Renault, era veramente precisa.

La Triestina che è scesa in campo nel secondo tempo ha faticato un po’ a ritrovarsi e a trovare ritmo e distanze, ma aveva un altro piglio, i cambi l’hanno rivitalizzata perché El Azrak, Vertainen e Celeghin avevano un altro ritmo rispetto ai sostituiti. Nei primi 20’ della ripresa comunque Matosevic l’ha tenuta a galla con 3 straordinari interventi, poi un autogol di Germano è stato annullato per un precedente fallo e improvvisa come un lampo in un cielo sereno è arrivata la rete del pareggio di Redan, il migliore e il più voglioso della squadra.

La Triestina, più con forza e rabbia che con la manovra ragionata, aveva rimesso in piedi una partita che sembrava segnata e a questo punto ha cercato anche di vincerla. In 10’ con un forcing rabbioso, ha mancato il gol in almeno 4 occasioni, per delle indecisioni al momento della conclusione e i tigrotti sembravano veramente in apnea e alle corde. Qui sono stati bravi a serrare le file e a non sbandare, un cross pericolosissimo di Ndrecka al 79’ che ha tagliato l’area senza trovare un piede amico, è stato la prima avvisaglia di pericolo, poi all’82’ il bolide dalla distanza che ha deciso la partita.

Il risultato è legittimo, purtroppo la nostra Unione sta attraversando un momentaccio, non si può dire che i ragazzi non corrano, il fatto è che corrono male, sempre in ritardo rispetto all’avversario e hanno perso il filo del gioco che è diventato farraginoso, infiorato di errori banali. Non gioca più divertendosi e divertendo lo spettatore, sembra preoccupata e timorosa di sbagliare e inoltre è sempre troppo lunga come distanze tra i reparti. In difesa non dà mai l’impressione della solidità che tutte le altre squadre, anche quelle più modeste, sembrano avere: quante seconde palle vengono lasciate alla battuta degli avversari nelle mischie in area, manca la reattività.

Un vero peccato ammainare la bandiera dopo sole 5 giornate del girone di ritorno, ma obiettivamente forse solo qualche inguaribile ottimista può pensare di avere la possibilità di recuperare il gap che oramai si è troppo dilatato e lo stato di forma dei nostri avversari al momento è superiore al nostro.

A Tesser il compito di rinserrare le file e preparare un post stagione all’altezza, riportando la brillantezza a questa squadra che sembra averla perduta; oltre a questo avrà il compito anche di ridare lucentezza ai gioielli che abbiamo in squadra, che in questo momento sembrano troppo opachi per essere veri.

A Mantova ci aspettiamo una prova d’orgoglio e un’altra squadra, niente di più niente di meno di quella di un paio di mesi fa. Si può fare.

P.S. La Pro Patria con quella divisa da beccamorti non si può vedere, è inguardabile. MA PERCHE’!!!!

BRUNO GASPERUTTI

Parole chiave: Trieste