"Tunisi merita più attenzione"
"L'Italia sta lavorando con la Tunisia e non solo. La prossima settimana a Washington spingeremo affinchè si possa guardare alla Tunisia con maggiore attenzione." Lo ha affermato ieri il Ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un conveno a Roma.
Gli ultimi mesi in Tunisia sono stati caratterizzati da disordini, proteste e malcontento popolare. Il capo di Stato è riuscito dal 25 luglio 2021, in meno di due anni, a concentrare sempre più potere nelle proprie mani e, al contempo, ad eliminare dalla vita politica i partiti politici e gli oppositori presenti nel paese. Tuttavia, alcune decisioni hanno esacerbato la popolazione ed hanno portato i principali sindacati a scendere in piazza ed a manifestare.
Nel frattempo, l’economia del paese è sempre più in crisi, con i beni di prima necessità che scompaiono dagli scaffali e con il governo che non è ancora stato in grado di trovare una via d’uscita da tale situazione. La mancanza di miglioramenti nell’economia e di conseguenza nel benessere della popolazione ha portato molti tunisini alla conclusione che l’establishment politico non è in grado di attuare politiche che risolvano le profonde crepe economiche del paese. Ed il presidente non ha intrapreso alcuna azione significativa per risolvere la terribile situazione economica e sociale.
Ma è partita la lotta contro gli irregolari subsahariani, una politica che rientra nella cooperazione con i paesi della sponda Nord del Mediterraneo volta a fermare i flussi verso il Vecchio continente e che vede la Tunisia diventata ormai – grazie ai fondi italiani ed europei – parte della “Fortezza Europa”. Da settimane dalla Tunisia partono pochissime persone mentre gli sbarchi dalla Libia sono diminuiti, ma non si sono mai fermati.
I fattori essenzialmente sono due: prima il maltempo perché nelle ultime settimane le condizioni del mare impedivano le partenze, soprattutto quelle con i barchini di fortuna, spesso utilizzati per i viaggi illegali dalla Tunisia. C'è poi, però, un secondo fattore che merita attenzione: il governo tunisino si è impegnato con l'Italia in primis e con l'UE in generale a fermare le partenze. Dall'Italia la Tunisia ha ricevuto un totale di 100 milioni, tra fondi erogati e da erogare, per il sostegno al bilancio e alle piccole e medie imprese. Il nostro Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è stato in visita in Tunisia lo scorso il 15 maggio per incontrare il suo omologo, Kamel Fekih, cui ha riconosciuto l'impegno sul fronte dello stop alle partenze.