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Al Museo d’Antichità prende avvio la rassegna "Archeologia di Sera - Il Museo si racconta"

Con il 2024 la rassegna "Archeologia di Sera" è arrivata alla decima edizione, come da tradizione saranno le serate dei martedì di agosto a ospitare interventi e musica nel Giardino del Capitano.   Il titolo prescelto di quest’anno è “Il Museo si racconta”, che permetterà di dedicare le quattro serate alla storia e al patri...
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Con il 2024 la rassegna "Archeologia di Sera" è arrivata alla decima edizione, come da tradizione saranno le serate dei martedì di agosto a ospitare interventi e musica nel Giardino del Capitano.

 

Il titolo prescelto di quest’anno è “Il Museo si racconta”, che permetterà di dedicare le quattro serate alla storia e al patrimonio del Museo d’Antichità, per riscoprire collezioni e riallestimenti, curiosità e tesori. Un’occasione per festeggiare tutti insieme i diversi anniversari che quasi si sovrappongono: 180 anni sono passati dall’apertura dell’Orto Lapidario (8 giugno 1843), a dieci anni da quella del monumento a Winckelmann, inaugurato nel 75simo dalla morte dello studioso; 150 dalla istituzione ufficiale del Museo (fine 1873 con inizio attività nel gennaio 1874) e 100 dalla nuova sede di via della Cattedrale (21 aprile 1925).

 

Il Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum ha confezionato per l’occasione un programma dal titolo "Serietà & Varietà dalla A alla… D! Tesori & Curiosità Musicali tra le Canzoni Popolari Triestine del Museo Carlo Schmidl”. Attivo dal 1995 il Lumen Harmonicum è da sempre dedito alla valorizzazione delle testimonianze musicali, artistiche e culturali dei Civici Musei di Trieste. La copiosa produzione delle canzoni popolari triestine, spesso stimolata dalle fortunatissime competizioni canore organizzate a Trieste a partire dagli ultimi decenni dell''800, è uno dei tesori nascosti del Civico Museo Teatrale "Carlo Schmidl". L'intento del Lumen Harmonicum è quello di completare negli anni una ricognizione divulgativa il più possibile completa ("dalla A alla Z!") di tale repertorio allegro, spensierato e vizzoso, testimonianza birichina di un passato che è quasi sempre rivissuto soprattutto per le vicende storiche ufficiali tra fonti "serie" e "acculturate".

 

Con la prima serata di Archeologia di Sera, domani, martedì 6 agosto alle ore 20.30 (ingresso libero dalle ore 20), nel Giardino del Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” (piazza della Cattedrale 1, ingresso per i disabili via San Giusto 4), inizia il racconto della storia del Museo d’Antichità (che per un centinaio d’anni portò il nome di Civico Museo di Storia ed Arte) partendo dai lapidari.

La primitiva idea di un museo trova realizzazione nel 1843 con l’inaugurazione dell’Orto Lapidario, “fiorito” intorno al monumento di J.J. Winckelmann (1833). Un giardino delle memorie con le pietre della storia cittadina, antica e moderna, al quale ben presto si affiancarono acquisti e doni di reperti e collezioni, per costituire un museo che non smette di stupire. L’Orto Lapidario crebbe in modo disordinato così che alla fine del secolo passato il materiale venne riordinato, protetto e soprattutto “alleggerito” di 130 pezzi che andarono a formare il Lapidario Tergestino, collocato nel sotterraneo del Bastione Lalio del Castello di San Giusto, sotto la Bottega del Vino. Venne così creato nel 2000 un nuovo percorso tra le iscrizioni e le sculture tergestine, che nella serata d Archeologia di Sera si presenteranno da sole, raccontando la propria storia, grazie alle voci registrate di un gruppo di attori.

 

Inizia anche dalla “A” il programma confezionato per l’occasione dal Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum, dopo l'introduzione composta per l'occasione dal compositore Nicola Samale, prevede una carrellata di titoli che cominciano con la "A come Amami al… fredo!". La chiusa sarà un bel "Languido Lapidarium" dedicato a Marzia Vidulli Torlo, conservatore appassionato del Civico Museo "Winckelmann", da parte della giovane compositrice Giulia D'Andrea. Protagonista della serata sarà il caratterista e cantante Paolo Venier affiancato dal Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum: Corrado Gulin al pianoforte, Marco Favento, violino, e Massimo Favento con il violoncello.

 

I successivi appuntamenti in programma

 

Martedì 13 agosto alle ore 20.30 “Sulle rotte dell’Egittomania”, a cura di Susanna Moser. Nel porto di Trieste asburgica passarono, ma spesso anche si fermarono, uomini e reperti provenienti dalla terra del Nilo. Avventurieri e diplomatici, mercanti e uomini semplici sono gli artefici della ricca collezione egizia del nostro museo, ma anche del gusto stesso di quella che viene chiamata Egittomania. Alle ore 21.30 “B come Bel Tenor... Bronza coverta!”, canzoni & intermezzi strumentali dalle Collezioni Schmidl .

 

Martedì 20 agosto alle ore 20.30 “Fantastici tesori d’argilla”, a cura di Marzia Vidulli. I vasi greci e magnogreci fanno bella mostra di sé nelle vetrine del museo, ma hanno alle spalle una doppia vita: quella antica quando vennero realizzati e utilizzati; e quella antiquaria legata al loro ritrovamento, commercio e composizione di collezioni. In particolare percorreremo la storia di quella prestigiosa collezione messa insieme a Trieste da Carlo d’Ottavio Fontana, confluita in parte nei nostri musei e per il resto dispersa all’estero. Alle ore 21.30 “C come Caligo... El cotoler!”, canzoni & intermezzi strumentali dalle Collezioni Schmidl.

 

Martedì 27 agosto alle ore 20.30 “Svelare il passato tra grotte e castellieri”, a cura di Costanza Brancolini. L’ultima puntata presenterà alcuni spunti di approfondimento intorno alle collezioni di pre e protostoria, segnalando i nuovi studi e ricerche in corso. Alle ore 21.30 “D come Do soldi de Ideal…”, canzoni & intermezzi strumentali dalle Collezioni Schmidl.

Parole chiave: Trieste