Skip to main content

Continua la telenovela dei Topolini, Emme Zeta: "Partita gestita con grande superficialità e faciloneria"

 |  Redazione sport  |  Commento del giorno
Non c'è limite all'umana immaginazione, come non c'è, purtroppo, limite all'incredibile serie di "buchi nell'acqua" (tanto per restare in clima marino) che questa Giunta comunale sta infilando uno dietro l'altro, senza soluzione di continuità, e così (mal) operando finisce con l'infliggere ad una cittadinanza sempre più perplessa una serie di disagi che hanno davvero dell'incredibile.
Di che cosa stiamo (ri)parlando? Vista l'ormai prossima stagione estiva (anche se il meteo fa tuttora le bizze!), il pensiero va, naturalmente, al nostro, amatissimo, lungomare di Barcola. Dopo le ormai ultra citate mareggiate dello scorso novembre, alcuni punti fermi parevano ormai acquisti tanto da far dire, ad un raggiante Zupano - in una delle sue "solite" passeggiate di "autocompiacimento" - che "i triestini possono tranquillamente prendere il sole ai Topolini: bagni e spogliatoi nei punti fruibili sono aperti".   Non contento, Dipiazza aveva anche sottolineato che "per come si erano messe le cose, con l'entità dei danni causati dalla forza dell'acqua, non credevo riuscissimo comunque a garantire l'apertura di sei Topolini su dieci, e in alcuni casi con delle migliorie rispetto alla stagione precedente".
Entusiasmo, dunque, a mille, pur nella piena consapevolezza che l'opera era tutt'altro che completata e che, in particolare, risultano tuttora inaccessibili le banchine dei Topolini 4,5,6 e 7, ovvero tutto il blocco centrale della riviera più amata dai triestini.
Che delle migliorie siano state indubbiamente apportate è sicuramente vero, in particolare per bagni e spogliatoi ed è pertanto più che giustificato l'appello del Sindaco ai cittadini affinché utilizzino con la massima cura quanto è stato appena ripristinato. Peraltro va doverosamente sottolineato come la parte rimasta per ora inagibile è certamente quella che ha subito i maggiori danni e dove è necessario intervenire, per alcuni tratti, con un completo rifacimento della banchina, letteralmente mangiata dalla mareggiata.
Dunque, è stato fatto davvero tutto il possibile per garantire la stagione estiva di migliaia di triestini?    Posto che la buona volontà, soprattutto da parte di alcuni esponenti della Giunta, va riconosciuta, va parimenti sottolineato che la macchina comunale è parsa piuttosto imballata, si è messa in moto piuttosto faticosamente e solo nell'approssimarsi della stagione estiva ha dato una decisa accelerata, pur permanendo alcuni precisi punti interrogativi, a partire dalla totale mancanza (almeno per ora) di un qualunque intervento di rafforzamento delle scogliere protettive lato mare, la cui assenza espone, con tutta evidenza, la riviera barcolana al rischio di inevitabili danni in occasione di ulteriori, possibili, eventi atmosferici avversi. Per ora, si è sentito solo parlare di possibili stanziamenti da parte dell'assessorato all'ambiente, ma siamo ben lontani dal vedere cantieri aperti e benne all'opera!
Se questo aspetto ci preoccupa veramente, soprattutto in presenza di un meteo fortemente instabile come quello registrato negli scorsi mesi, vediamo ora quali sono "i buchi nell'acqua" cui accennavamo all'inizio e che impediscono tuttora la piena fruibilità dei Topolini riaperti. Laddove per "piena fruibilità" parliamo dell'impossibilità di fare una bella nuotata per chi avesse l'ardire di sfidare l'imponderabile, ovvero il rischio di vedersi comminata una bella sanzione da parte della capitaneria di porto che ha imposto il divieto di balneazione su tutto il lungomare dei Topolini!.
I problemi, noti, sono due, anche se, a parziale scusante dell'improvvisazione comunale, parrebbe siano emersi solo in occasione di un sopralluogo congiunto con gli organi competenti effettuato qualche settimana fa' .   Il primo riguarda la necessità di allestire, ex novo, un vano infermeria nell'ultimo blocco dei Topini riaperti (dall'8 al 10) visto che permane tuttora inagibile la banchina del settimo, con annessa infermeria. Dopo una affannosa ricerca della soluzione, l'assessora Lodi avrebbe trovato velocemente la quadra con l'installazione di un lavabo al decimo Topolino, così da ricavare un vano da destinare al pronto soccorso, che verrà munito di tutte le dotazioni d'uso (la cassetta del pronto soccorso, le bombole di ossigeno monouso, un pallone di ventilazione auto espansibile, il sistema di barriera per la ventilazione bocca a bocca, cannule e mascherine).  Nei desiderata assessorili, la nuova postazione dovrebbe essere già operativa ma, prudenzialmente, usiamo volutamente il condizionale, non avendo peraltro avuto occasione (viste le condizioni meteo avverse) di verificare di persona se, almeno questa volta, la realtà ha confermato quanto promesso e dichiarato.
Tutto risolto, allora? Neanche per idea, perché a questo punto subentra il secondo problema emerso nel famoso sopralluogo di qualche settimana fa'. 
I Topolini sono infatti equiparati, in tutto e per tutto, a un qualunque stabilimento balneare e, pertanto, va garantito un efficiente servizio di salvamento con almeno quattro postazioni che vanno coperte, a turno, da personale qualificato. A quanto pare, la cooperativa Lase, selezionata dal Comune per fornire, tra l'altro anche questo servizio, non ha fatto bene i suoi calcoli  o, almeno, ha "giocato" un po' troppo al  ribasso e non ha sinora trovato il personale qualificato ed in numero sufficiente a svolgere questa importante funzione.
E, nel frattempo, che succede? Bocce ferme. Tutti a prendere il sole, laddove possibile, ma guai a mettere un piede in acqua!   Davvero una sconsolante prospettiva, soprattutto se, come pare probabile, il tempo dovesse finalmente regalare un primo spicchio di calda estate con conseguente ed umano desiderio di refrigerio in mare.
Mah, che dire?  Non vogliamo credere nel malocchio, anche se le nostre origini meridionali un minimo di credibilità a certe sfortunate coincidenze ogni tanto siamo portati a darla, però resta la sensazione che anche questa partita (delicata e difficile, sia chiaro!) sia stata gestita con grande superficialità e faciloneria, col risultato di esporre il nostro primo cittadino all'ennesima brutta figura davanti ad una cittadinanza sempre più sfiduciata e perplessa.  Come è noto, se tocchi Barcola ai triestini, rischi poi di rimetterci le "penne", ovvero il consenso!   E' una regola che non sbaglia mai, ma che qualcuno a Palazzo Cheba ha evidentemente sottovalutato.
 
EMME ZETA