Barcola in panne ma in riviera si corre, Emme Zeta: "L'oculata gestione di Muggia, i miracoli di Palazzo Cheba"
Ci scuseranno i nostri più affezionati lettori se torniamo, ancora una volta, a parlare di opere pubbliche in città. Ma gli spunti offerti dalla cronaca locale in queste bigie giornate, più autunnali che primaverili, sono talmente tanti e “succulenti” da imporci, quasi, un re-mind su due questioncelle che ci stanno particolarmente a cuore: l’ex Pavan e la riviera di Barcola.
Partiamo dall’abbattimento dell’edificio di via Frausin (deciso dall’esecutivo municipale con una ostinazione degna di miglior causa) per far posto ad una nuova palestra e che ha registrato nei giorni scorsi, pur a fronte di continue e pressanti azioni di contestazione del Comitato dei residenti “Insieme per San Giacomo”, una impressionante accelerazione. Infatti, da Palazzo Cheba, incurante delle avverse previsioni meteo, è partito l’ordine di procedere a passi forzati ad alcune operazioni (definite dalla stazione appaltante “preliminari e non connesse urbanisticamente alla struttura”) quali lo spostamento della linea elettrica e della fibra ottica, nonché la demolizione della struttura che dà su via Frausin e la successiva bonifica dell’area. Con quale tempistica? Meteo permettendo, il periodo individuato, anche per recare il minor disagio possibile all’Istituto comprensivo di San Giacomo, è coincidente con le vacanze pasquali, ovvero dal 25 marzo al 2 aprile prossimo. Ce la faranno i nostri eroi a portare a termine queste “strategiche” lavorazioni? Francamente non lo sappiamo, anche perché Giove pluvio pare voler giocare un ruolo importante anche in questa partita.... Detto questo in merito al “cantiere”, merita fare un cenno a quanto messo in campo dai residenti, in maniera civile ma costante, per evidenziare puntualmente mancanze e “opacità” di una vicenda che presenta tuttora parecchi punti oscuri e sui quali l’opposizione di centro-sinistra in Consiglio comunale ha tentato, sinora con scarsi risultati, di fare un po’ di chiarezza. I residenti, presenti pressoché tutti i giorni sul posto, oltre a contestare l’avvio delle lavorazioni di demolizione in assenza di una variante al Piano regolatore e di un progetto definitivo ed esecutivo approvati, stigmatizzano non solo il totale disprezzo per una delle ultime oasi di verde pubblico presenti nel rione (e fino a dicembre scorso in utilizzo ai bambini e ai ragazzi della scuola), ma anche l’assenza di un piano per la viabilità e per i parcheggi che tenga conto del sovraccarico di traffico che graviterà inevitabilmente sulla zona a seguito della realizzazione dell’impianto. Di tutte queste lamentele se ne sono fatti carico i consiglieri di opposizione che hanno posto agli assessori competenti alcune dettagliate domande d’attualità nel corso del “question time” dello scorso 25 marzo.
Quali le risposte pervenute? Balbettanti, per non dire reticenti! L’assessore Lodi (ai lavori pubblici e all’impiantistica sportiva), letta una breve ricostruzione della vicenda, sul punto specifico della rilevata carenza di conformità urbanistica e dei progetti approvati, così ha testualmente replicato:” le demolizioni non sono connesse urbanisticamente alla struttura”(???). Come ha correttamente evidenziato il consigliere interrogante di Adesso Trieste Laterza la risposta non sta in piedi in quanto “che le opere di demolizione siano in collegamento al progetto non lo dico io, ma i cartelli di cantiere. Demolire qualcosa che per legge non si può ancora demolire è un atto grave, lo facesse un privato i vigili fermerebbero i lavori. State impedendo alla cittadinanza di esprimersi”. E che la risposta della Lodi fosse davvero imbarazzante l’ha intuito lo stesso Sindaco Dipiazza che ha ritenuto di dover precisare “ancora vent’anni fa fu realizzato un tunnel sotto la strada che doveva collegare scuola e palestra….. Una palestra per la scuola di via Frausin era in programma già nel lontano 2002. Ora andiamo a realizzarla”. Insomma, da parte del primo cittadino che ne è un acclarato maestro, ecco un vero e proprio coup de theatre! Nessuno, fino ad ora, aveva minimamente accennato a questa vicenda del recente passato e a questo impegno allora assunto e non ancora mantenuto. Anzi, come noto, tutti gli indizi relativi al nuovo intervento sembravano portare ad una nota associazione di ginnastica artistica della zona che aveva più volte esposto le proprie necessità di un nuovo impianto munito di tribune per il pubblico. Ma come stanno veramente le cose? In tutta onestà non lo sappiamo. Però, a meno che non sia l’ennesima “dipiazzata” del nostro Borgomastro, ci pare assolutamente sacrosanta la richiesta, elaborata seduta stante dagli esponenti del comitato Insieme per San Giacomo “se la palestra è per le scuole, vorremmo vedere questo impegno per iscritto”. Come dire, fidarsi è bene ma non fidarsi …. Come già detto, noi per parte nostra possiamo solo garantire che vigileremo attentamente su tutti gli ulteriori step procedurali dell’opera ed evidenzieremo, nei modi e nelle forme dovute, la necessità che quest’impegno verbale trovi puntuale riscontro in tutti gli atti formali di emanazione municipale con la chiara evidenza che va ribaltato il paradigma, ovvero che la palestra va in primis affidata in comodato gratuito alla scuole del comprensorio e che solo nelle fasce di orario libere potranno usufruirne, tutte, e sottolineiamo, tutte le associazioni sportive del rione che ne facciano richiesta.
E passiamo all’altra vexata quaestio che ci vede particolarmente “sensibili”. Stiamo parlando dei lavori di rifacimento della riviera barcolana rimasta ferita dalle mareggiate autunnali . Qui due sono le notizie, piuttosto deprimenti, apparse sulla cronaca cittadina. La prima riguarda il tratto di strada che dal Bivio si dirama verso il Castello di Miramare, tuttora impraticabile causa crolli e il cui ripristino (peraltro non di competenza comunale) è ancora di là da venire. La pensata comunale (oltre alla recente apposizione di idonea cartellonistica che segnala la chiusura della strada!) è stata l’individuazione di un tratto di 50 metri in viale Miramare (in continuità rispetto alla fermata di Trieste Trasporti), che consentirà la sosta a tre pullman turistici alla volta per la discesa dei passeggeri, ripartenza immediata verso largo Città di Santos e ritorno in viale Miramare per il recupero dei turisti al termine della visita al Castello. In vista della bella stagione, un piccolo rimedio (caldeggiato dalla direttrice di Miramare) che si confida attenuerà i disagi dei turisti (sempre più numerosi) in visita ma è evidente che nel medio periodo, oltre al recupero della strada di accesso al Castello, vanno trovate altre, idonee soluzioni al problema del parcheggio dei pullman, rimasto tuttora insoluto. Ma a proposito di Barcola, ecco la seconda, deprimente, notizia di emanazione Lodiana (ancora lei!). In una delibera portata di recente all’attenzione della Giunta municipale si legge, papale, papale che in tempo per la stagione estiva saranno aggiustati solo i Topolini 1,2,3 (fino all’altezza della rampa disabili) e 8,9 e 10 più il Cedas. Per i Topolini “centrali”, quelli più danneggiati dalle mareggiate (4,5,6 e 7) la tempistica a oggi illustrata porta ad una fine lavori collaudati al 30 giugno 2025!! Sì, avete letto bene, 30 giugno 2025!! Come mai questa evidente disparità di trattamento? Perché nel primo caso (opere minori di manutenzione), si andrà ad operare all’interno del vigente contrato di “global service” per un importo complessivo di 832 mila euro; nel secondo caso, si ricade nella solita trafila di tutte le opere pubbliche: progettazione, Conferenza dei servizi, gara d’appalto, aggiudicazione, esecuzione e collaudo lavori. Per ora, l’unico atto formale elaborato dal Comune è il Dip (Documento di indirizzo alla progettazione), la cui sintesi procedurale vi abbiamo illustrato e che contiene anche la descrizione di tutti gli interventi previsti. In definitiva, stagione “dimezzata” per gli affezionati barcolani, con, in aggiunta, le note restrizioni nel numero di accessi al Pedocin, causa normativa antincendio, e tutte le persistenti perplessità sulla piena agibilità degli stabilimenti balneari lungo la costa. Tutti al mare, allora? Anche no, vista la situazione e quanto meno con riferimento ai più frequentati lidi cittadini. Ma davvero non era possibile fare da novembre dell’anno scorso a oggi qualcosa di più e di meglio? In tutta onestà (e ci spiace, veramente, rilevarlo) crediamo proprio di sì e bastare andare nella vicina Muggia per capirlo.
Subito dopo Pasqua, il sindaco muggesano Polidori riaprirà la Strada per Lazzaretto, martoriata per un tratto di 400 metri dalle mareggiate novembrine. Non solo, le opere realizzate non riguardano unicamente la carreggiata ma anche quelle di protezione a mare, con il posizionamento di nuove scogliere frangiflutti, composte da blocchi di rocce calcarea in arrivo da Sesana, il tutto con grande soddisfazione degli operatori turistici della zona, a partire dal titolare del camping San Bartolomeo. Come dire, tanto per essere chiari, che a pochi chilometri di distanza, a fronte di danni di minore entità (sicuramente) ma di un Comune decisamente meno strutturato di quello triestino, sono riusciti a fare tutto il necessario per garantire la piena fruibilità del litorale in tempo per la stagione estiva. E’ un miracolo? No, senza piaggeria, è solo il frutto di un’attenta ed oculata gestione del bene pubblico sarebbe sempre tempo che qualcuno, a Palazzo Cheba, almeno qualche volta, avesse la capacità e la volontà di ammettere i propri errori e di chiedere scusa. Questo sì, purtroppo, sarebbe un vero miracolo!
Emme Zeta