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Triestina-Lumezzane il giorno dopo, Gasperutti: "Esonero inevitabile, squadra senza identità"

E’ inutile agitarsi, “ha da passà 'a nuttata”. Anche in questa occasione il risultato è stato negativo al massimo e anche il modesto Lumezzane, ha banchettato sul generoso terreno del “Rocco” a dir il vero, anche senza far troppa fatica: gli ospiti andavano in vantaggio, ma i nostri riuscivano in...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

E’ inutile agitarsi, “ha da passà 'a nuttata”. Anche in questa occasione il risultato è stato negativo al massimo e anche il modesto Lumezzane, ha banchettato sul generoso terreno del “Rocco” a dir il vero, anche senza far troppa fatica: gli ospiti andavano in vantaggio, ma i nostri riuscivano in due occasioni a rimettere in piedi la gara; poi un gran tiro di Correia si è stampato sulla traversa, mentre invece il gran tiro di Taugourdeau ha infilato l’incrocio dei pali. Anche un po’ di cattiva sorte certamente, ma non cerchiamo alibi, la fortuna avrà anche la sua bella benda sugli occhi, ma non è cieca e il più delle volte ci vede benissimo.

Non c’è nulla da fare, gli undici alabardati non riescono a far squadra e in questo momento non sono un blocco compatto, ma dei solisti che vanno ognuno per conto loro. Quando Correia, D’Urso, Attys e anche Tonetto prendono palla, partono con la volontà di spaccare il mondo, di risolvere loro la partita con una giocata, ma invece come diceva un noto allenatore “uno per uno fa uno, uno per undici fa undici”. Io scrivo queste poche righe di commento al mattino e ho saputo che nella notte mister Santoni è stato esonerato. Questo esonero era inevitabile per quanto visto in queste settimane, ma non è una vittoria per cui esultare, ma una sconfitta su cui meditare. Sono ormai trascorsi quasi tre mesi da quando la Triestina ha ripreso la preparazione, ma purtroppo sono passati invano. Quest’anno non abbiamo mai visto una squadra con una precisa identità, quella che nelle teoriche interviste della vigilia, doveva imporre il suo gioco in ogni occasione, ma che invece ad oggi ha fatto vedere tante riproduzioni di sé stessa: impotente e inoffensiva contro la Clodiense, sfortunata, arrembante e pasticciona con il Caldiero, agghiacciante contro l’Atalanta, sufficiente ma superficiale con il Lecco, laboriosa ma fragile sia tecnicamente che mentalmente contro il Lumezzane. Sono 5 partite, sono 5 sconfitte con ben poche attenuanti e giustificazioni, sono 5 macigni che pesano sul capo di una squadra costruita male con diversi vuoti in organico e condotta male senza tanta logica e senza voler vedere e rimediare ad alcune lacune che sembrano più che palesi. Sono sempre stato contrario alle sostituzioni degli allenatori che non vengono lasciati lavorare per un certo periodo continuativo, ma in questo caso mi trovo d’accordo con la decisione presa. Anche stavolta ho visto una squadra senza gioco, senza idee ben precise su cosa fare, tanta iniziativa personale di alcuni e poco gioco d’assieme; anche nelle piccole cose, nei particolari, tutti davano l’impressione di improvvisare. Magari mi sbaglio io che ho visto la partita un po’ prevenuto con gli occhi di chi vuol cogliere più il difetto che il pregio, ma certe situazioni negative che ho visto non possono essere casuali e dopo Lecco, potevano essere aggiustate se non risolte del tutto, per difetti intrinsechi dei protagonisti. Il primo gol su corner a Lecco da parte di un difensore abile nel colpo di testa come Celjak che salta da solo, replicato stavolta da Pisano, che nemmeno salta in area piccola indisturbato: non si può vedere. Hai un bel problema ad impostare la gara, preparare un piano di battaglia se al primo corner prendi un gol del genere: giuro che prima che partisse il corner ho esclamato al mio vicino: attenti a Pisano che questo è forte di testa e i gol li sa fare. Forse porto anche sfiga, ma se io che non sono un addetto ai lavori conosco il buon Pisano, che d’altra parte ha giocato tra A e B 300 partite e le sue doti nelle mischie, perchè invece può segnare indisturbato alla prima occasione? Beh…. Il secondo gol poi l’abbiamo subito su un affondo sulla destra dove Bijleveld è stato saltato con irrisoria facilità da Ferro, che ha servito al centro Iori, solissimo al limite dell’area piccola per il facile appoggio: la panna montata ha più consistenza della nostra difesa. Poi mettiamoci i piccoli particolari, che tanto piccoli poi non sono: perché l’ennesimo cambio di terzino destro, con palese bocciatura dell’organico che presenta Germano e Pavlev titolari in panchina? Per lo sloveno una palese bocciatura. Poi dopo il cambio forzato di Jonsson, perché non effettuare un cambio nell’intervallo e farlo dopo 10’ nella ripresa usando il secondo slot? Perché poi sprecare l’ultimo slot al 68’ con ancora 25’-28’ da giocare? E se s’infortuna qualcuno o il portiere e resti in 10! Matematico, con la nostra sfiga succede. Perché Braima tanto elogiato dall’allenatore, l’unico insostituibile con l’Atalanta e preservato per le gare successive, sostituito a Lecco e in panchina stavolta? Ci sono tanti perché che non trovano grandi spiegazioni, per me solo frutto di confusione, ma poi ci sono anche i tanti perché sulla rosa: perché non esiste in rosa un terzino? Mi piace fare esempi per farmi capire: uno come il nostro tanto amato Costantini? Noi abbiamo come terzini abbiamo  2 centrocampisti adattati e due quinti, come si usa dire oggi. Perché a centrodifesa abbiamo 4 giocatori tutti lenti e macchinosi, nessuno dal passo rapido, veloce nei recuperi? Un Bacis o Izzo tanto per capirci. Perché visto il modulo intenzionale e integralista fin dall’avvio stagione 4-3-3, non abbiamo neanche un uomo davanti con un buon numero di gol nelle sue corde, per capirci da doppia cifra? Gli esterni che giocano 20 metri distanti dal centravanti, tutti e 3 assieme avranno nelle loro corde 10 reti, rigori a parte, mentre dei due finalizzatori centrali, uno mi sembra di manovra e l’altro devo ancora capirlo. Ci sarebbe poi Olivieri se mai lo vedremo, ma anche lui, pur valido, non mi sembra eccella nelle finalizzazioni. Invece a centrocampo credo siamo ben coperti e con giocatori con caratteristiche diverse, che se ben impiegati possono fornire diverse soluzioni. Quindi anche la rosa presenta diverse lacune che credo e spero possano venir colmate a gennaio. Però fino a gennaio la strada è lunga e perigliosa, bisogna comunque far punti, perchè se resti indietro, qui rischi grosso. Ora vediamo le mosse della società, io spero arrivi un allenatore che conosca la Serie C che è un campionato particolare e difficile; questa, ad oggi, non mi sembra una formazione da battaglia, io ho paura di giorni difficili se restiamo troppo attardati in classifica, ma allo stesso tempo, ho fiducia che un allenatore esperto possa essere in grado di tirar fuori anche da questo gruppo le risorse e le energie di cui oggi sembra essere svuotato. Ultima cosa, ma questo è solo un mio problema: mi piacerebbe che il vero tifoso triestino tifasse rossoalabardato, per la nostra amata Unione e non facesse il tifo contro, al fine di poter dire: “ecco lo sapevo che avevo ragione io fin dall’inizio”. FORZA UNIONE.

BRUNO GASPERUTTI                

Parole chiave: Trieste